Di nuovo a Praga, raga!

Si prospetta trasferta a Praga. Bene aggiungiamoci pure il weekend turistico, ci sta. Praga é bella, ci sei giá stata ma tanto non ricordi gran che, quindi un paio di giorni ci stanno bene. Qualche giorno prima di partire ne accenni in chat con un amico. Sfiga vuole fosse un amico che a Praga c'é  stato in gita, e pare essersi divertito parecchio dal momento che la chat si trasforma in monologo, di cui tu non fai parte, peró fa comodo. Prendi liberamente spunto selezionando dall'ampia lista che ti fornisce, selezionando: U Fleku, la tomba di Tycho Brahe e il Black Light Theatre.
U Fleku mi sa che era la birreria piú gettonata dalle gite a Praga: giá il primo giorno incontro una ragazza che ce la mena con sto U Fleku. Bene, andiamoci. Chiuso causa festone privato. Quanto avrei voluto essere in qual festone, ma non ci si imbuca. Peccato. Pare che ai tempi d'oro, nelle sale, sotto i tavoli ci fossero come delle canaline, dove scorre sempre acqua. Cosí se dovevi pisciare manco dovevi alzarti per andare in bagno, la facevi da seduto. Soliti maschilisti. Ci sono poi andata in orario sconveniente, tipo alle sei del pomeriggio. Sará che sono poi entrata prevenuta, non si useranno piu' le bialere, ma io tanti bagni nella stessa birreria non li ho mai visti (se cerchi un bagno gratis, puó essere una soluzione).  Mi siedo ai tavoloni all'aperto, stile festa del paese. Strudel e birra. Il cameriere "Two beers?" Lo correggo, una sola. E lui, giá ubriaco "Sí, che será será ". Effettivamente. Mi guardo attorno: etá media 65. Meglio che non será. I camerieri girano tra i tavoli con vassoi pieni di birra o di slivovice, e appena arrivi sotto la metá del tuo bicchiere, eccoli pronti a lascertene un altro. Sembra di essere in un covo di alpini ubriachi. Parte Rosamunda. Bissano. Belli a vedersi, ma non esageriamo. Sí, decisamente meglio andarci in gruppo, pare che le sale grandi siano solo aperte su prenotazione gruppi (da cui si spiega perche' tutti i gitanti conoscano il posto).
E giriamocela questa cittá: pavé dappertutto. Bellissimo. Fa epoca. Fa atmosfera. Fa scivolare, se piove. E piove.
Sali al castello, che non si puó vedere perché in ristrutturazione. Ma chissene, c'é la chiesa di San Vito, che non si puó vedere perché domani viene il Papa. C'é il vicolo d'oro, che si puó vedere, perché o viene Gesú Cristo in persona, o non c'é negozio che chiuda. Con l'ingresso al castello entri in una cittá parallela, indietro di qualche secolo, molto affascinante. Devo dire che la casetta al 22 del vicolo d'oro, dove lavoró Kafka é una libreria, che vende solo libri di Kafka, e pile o ombrelli per turisti. La numero 17 é chiusa: sará un caso? Mah.
Piazza dell'orologio, la piazza simbolo. Sono le 22, e la gente si incolla a guardare la torre dell'orologio: allo scoccare dell'ora esce un apostolo. Giá, ma gli apostoli sono solo 12, e non stanno lí a fare il doppio turno: dalle 9 alle 21, e poi basta, non escono piú. 
Tycho Brahe l'hanno sepolto nella chiesa di Tyn: una chiesa con i ristoranti attorno. Tanto che per entrare devi dribblare camerieri e addentrarti in quello che credi sia un dehor. Al 604 di StareMesto, la piazza dell'orologio: no, per me non é stato immediato.
E poi vai di black light theatre: non pensare che sia il nome di un teatro, e' un tipo di teatro: no, per me non é stato immediato. C'é il cinema a luci rosse, c'é il teatro a luci nere. Dal primo giorno hai giá scelto lo spettacolo che ti interessa, é Aspects Of Alice, quella famosa di Lewis Carol. Perdi un pó di tempo a trovarlo sto teatro: non ti spieghi come mai una serpentina spezzata di strada continui a chiamarsi Karlova: tu che arrivi da un posto dove le strade vanno dritte ma cambiano nome ad ogni isoloto. Paghi una paccata il biglietto, ma andrai a vedere il meglio spettacolo in cittá. Entri in questo teatro dalle sedie viola: ma non era il colore proibito? Nella sala d'attesa vedi locandine e articoli de "LaStampa" che commentano le loro performance a Torino. E tu sei andata fin lá. My compliments.
Ne é valsa la pena: giochi di sincronia e abilitá, niente effetti speciali da cinema 3d, solo i vecchi trucchi del teatro nero: tutto é assurdo, tutto é vero. 

Randagia, che non c'é due senza tre…