Certi Bambini

Sei stata a Napoli, hai notato quanti piccoli calciatori camminano allegri per le strade sotto il peso del loro borsone da calcio: vanno alla partita? agli allenamenti? Non sai. Ma son tanti, son belli. Ti prende un po’ il gelo nelle vene quando pensi che in quei borsoni possa esserci oltre alle scarpe con i tacchetti, anche una pistola. Quando pensi che forse non stanno andando a fare goal, ma a fare bang. E no, non è uno stereotipo, è un libro. Di Diego de Silva. Una lettura che prende, descrivendo realtà forse lontane dalla tua, ma incredibilmente reali. Non ti dice la città dove è ambientato, ma è inconfondibile: forse ha avuto ‘scuorno di dire Napoli, o forse semplicemente dire Napoli non è necessario. Quando leggi queste pagine, non hai bisogno dei cartelli stradali. E De Silvia riesce a farti amare il delinquente dal cuore tenero, e farti storcere il naso al santarellino bell’imbusto. Certe frasi le hai dovute rileggere due volte per capirle, e non era certo colpa del dialetto, nè della costruzione forbita: devi pensare, quando leggi. Non è un harmony.

Rosario guarda succedere le cose fino alla fine.
Rosario si prende quello che può finchè qualcuno non glielo toglie.
Rosario non vi riguarda.
Rosario vi piace.

Randagia, con il debole per i deliquenti