Alla ricerca della Pera Cunca

15 Maggio 2011. Giornata delle mongolfiere al castello di Masino. Palloni colorati che si muovono lentamente nel cielo, e chi se li perde! Troviamoci una camminata da fare in zona, tanto le mongolfiere vanno in alto, si vedono comunque, mica sei obbligato a vederle dal castello. Allora facciamo un collage dei consigli di Google: non parcheggiamo proprio di fronte al Castello, ma nel paesino prima, per arrivarci a piedi, che ha sempre più fascino. E dopo il castello, preseguiamo per la “Pera Cunca”, un masso erratico che si pensa sia stato usato dai celti per riti religiosi. Facile, no?

A5 uscita Scarmagno. Seguiamo le indicazioni per Castello di Masino/Vestignè. A Vestignè, parcheggiamo nei pressi della chiesa e del campanile, e imbocchiamo il sentiero acciottolato che inizia dietro le costruzioni, costeggia alcune vigne e con percorso poco faticoso, a parte il superamento di molti alberi caduti che costringono a qualche acrobazia, raggiunge le mura del castello e la rampa d’ingresso. Gli alberi caduti lasciano qualche graffio sulla gambe a chi adora i suoi think pink fucsia, che tanto resistenti non sono, forse perchè son tarocchi.

E quando arrivi al castello, sorpresa! Le mongolfiere son già andate e tornate. Ma come? Non dovevano andare in cielo? E non le abbiamo viste? Si sono alzate di poco, e per poco. Alle 10. Ora si teme il brutto tempo, fino al pomeriggio non si alzano più. Vabbè. Indicazioni per la Pera Cunca zero. Chiediamo alle guide del castello: sanno che esiste, ma nessuno l’ha mai vista. E che è, il mostro di Lochness? Ci consigliano di chiedere in paese. Paese: una via e quattro case. Chiediamo al primo che ci sembra locale “La Pera Cunca? Ohi ohi ohi… da soli? Senza guida? Impossibile, vi perdete! Non ci sono indicazioni…” Siamo un po’ perplessi, ma prosegue prontamente “Andiamo a suonare a Manuela, lei fa la guida vi può portare lei!”. Per un attimo mi balza alla mente la pagina della Lonely del Messico o dell’India che ti dice “Ovunque tu voglia andare, non chiedere informazioni perchè i locali ti diranno che non puoi farcela da solo, e ti consiglieranno di prendere una guida, tipicamente un loro amico con cui divideranno i proventi”. Solo che la lonely di Masino non l’avevamo letta.

Per fortuna Manuela non c’è, e si limitano a darci due utili indicazioni: continuate verso Campore, la strada passa di fianco alla Cascina di Campore e poi, auguri, chiedete. E che sarà mai. Ma sapete cosa succede dopo Campore, anzi anche prima? Succede che compaiono dei fantastici cartelli, magari non ufficiali, ma su cui qualcuno ha meticolosamente scritto con un pennarello “PERA CUNCA”. Ai suma! Cammini un’oretta buona, sempre in piano, nei boschi. E’ un itinerario ideale per le biciclette, un po’ lunghetto a piedi, ma tanto noi si chiacchiera. Si passa vicino ad una cappella votiva e si svolta a sinistra, sempre ben indicato. E poi si arriva al cartello finale. Sul cartello due indicazioni apparentemente contrastanti: quello che punta a destra dice “PERA CUNCA: prendere sentiero davanti al cartello”, quello inciso sul palo dice “PERA CUNCA: primo sentiero a destra”. Insomma, la pera è proprio nel raggio di 10 metri da quel cartello, ma non si vede!!!! Se ci vai, prosegui 10 metri sulla strada che stavi facendo, e poi prendi il sentierino piccolo sulla destra, e il pietrone è proprio lì. Beh, diciamo che noi l’abbiamo presa più larga, ma alla fine, siamo arrivati.

Questo dettaglio non l’abbiamo riferito ai personaggi del paese che ci aspettavano al ritorno. Sosta d’obbligo, a comprare il miele, di fianco al Pozzo Valentino, dove Valentino ci fa prendere il miele con un dito dai nidi d’ape: miele misto cera, sarà anche naturale, ma la cera non è proprio proprio buona. Il miele invece… Due chiacchiere, una bevuta di Erbaluce, e con lo zaino appensatito dai barattoli di miele, si torna a valle.

Delle centinaia di mongolfiere, nessuna traccia. Tempo brutto, non si sono alzate. E anche si fossero alzate, sarebbero poi state solo cinque.

Aggiornamento 2017: su http://www.gulliver.it/itinerario-mappa/56939/ sono apparse anche le tracce GPS 🙂