11 Dicembre 2019, la prima volta al CTO.

Ti svegli al mattino e quella che ieri avevi disperatamente sperato fosse solo una botta è lì a dirti che merita la tua attenzione: di solito ingrassi di culo e fianchi, ma questa volta è stato il ginocchio a gonfiarsi come una mongolfiera e tu non hai mangiato niente!

Ieri al pronto soccorso ti avevano fatto una lastra, trovato niente di rotto e mandato a casa con un “Puo’ passare domani a ritirare le lastre se vuole, sono 5 euro e torni tra una settimana se non le è passato il male”. Sulle lastre ormai siamo preparati, sappiamo come funziona: per averle su CD devi chiederle e venirle poi a ritirare: è scritto sul foglio di dimissioni, casomai qualcuno lo leggesse.

Hai sempre accompagnato amiche e fidanzati al CTO, ora tocca a te andarci in prima persona. Dalla cantina di famiglia emerge un paio di stampelle e chi 40 anni fa ti ha insegnato a muovere i primi passi sulle tue gambe, adesso è qui a spiegarti come si cammina con questi mini-trampoli.

Strada facendo chiami l’amico muntagnin-infermiere, gli racconti come è andata, lui ha poche esitazioni: “Ahia: mi fai pensare al crociato, ma non sono un esperto…” Non sarà un esperto, ma probabilmente ci azzecca. ” Vai a sentire al CTO, se ti vede un ortopedico e’ meglio, ma preparti RIPOSO E PAZIENZA: cosi’ trovi il tempo di scrivere un’altra recensione di un supermercato” (Un chiaro riferimento alla letteratura da discount: Io Compro Al Lidl). Un sorriso te lo strappa, ma di strappato non c’e’ solo il sorriso…

Codice Bianco

Al triage ottieni il banale codice bianco. Nessuno è vestito da sci, effettivamente non è domenica. Solo uno se ne esce dopo poco con una giacca a vento tagliata in due e un braccio appeso al collo. Certo, lo sport fa bene!

Si prospetta una lunga attesa e sale la solidarietà tra i codici bianchi: una allegra novantenne dal suo girello racconta le sua vita e i suoi amori di Licata, neanche si capisce per quale trauma sia qui tanto è allegra. Un’altra racconta di essere caduta nel parcheggio, nella sua bella peliccia dichiara 80 anni e una tenacia invidiabile: ogni cinque minuti va allo sportello a chiedere perché non tocca ancora a lei, ma quando torna a posto riprende con il resoconto dettagliato della sua vita, dagli amanti ai viaggi, se l’è spassata e non vuole nasconderlo. I codici bianchi di sesso maschile sono più tranquilli, stanno nelle retrovie e aspettano, alcuni si rivelano assidui frequentatori: “L’altra volta son passato subito, ma avevo la clavicola che mi solleticava l’orecchio, ora invece sembro intero, devo aspettare…”

Scocca la quarta ora d’attesa e ti chiamano, è la tua volta. Segui la linea colorata fino all’ambulatorio e ti siedi sul lettino. La schiena di un camice verde domanda: “Non è rimasta soddisfatta di Pinerolo, per questo è qui?”.
‘Ncaminuma bin. Tenti una timida risposta: “Non c’era l’ortopedico e ..”
“Faccia vedere…”
La schiena del camice verde prende un volto e un sorriso, quello che io sul momento non ho. Poi prende anche una siringa: “Si è formato un versamento, ora lo tiriamo via: se esce liquido bianco non è grave, se c’è anche del rosso, sarà da vedere. Ho gli occhi fissi su quella siringa che si infila nel mio ginocchio: in un attimo si colora di un rosso tristemente vivace, la diagnosi è immediata: “Appenda pure gli sci al chiodo per questa stagione”.

Con il gambone fasciato e l’ordine perentorio di non appoggiare il piede e pagare i 25 euro di ticket si conclude la mia prima volta al CTO.

Randagia, che il rosso non è poi sto bel colore…