Cinque camicie da uomo lavate e appese al servo muto da almeno un mese. Il servo muto non stira. L’uomo, che muto non e’, ogni tanto prova a chiedermi: “Hai stirato oggi?”. Guarda caso non riesco mai a trovare il momento giusto: il etmpo per stirare cade una volta ogni due mesi indicativamente. Ma nascono le domande. Perche’ devo stirare io le camicie tue? Tu cambi l’olio alla mia macchina? Tu controlli la pressione delle gomme alla mia bici? No, e allora perche’ io devo stirare le camicie tue? Come io mi guardo su youtube come si cambiano le mezze luci della punto, tu guardati come si stira una camicia. Ma niente, lui insiste. E’ bella la vita di coppia quando non si vive insieme e si e’ dotati di una generosa dote di egoismo, ambo i lati.

Mia madre piu’ volte mi ha suggerito “Dai, ti faccio vedere come si fa? Dai, ne facciamo una insieme?” ma niente, proprio la voglia di imparare non viene, non se ne sente la necessita’. Perche’ poi? Io e la mia generosa dote di egoismo non usiamo le camicie…

La scorsa settimana mi si e’ rotta una tapparella e l’uomo in cinque minuti l’ha messa a posto: wow! Io cosi’ in fretta non ci sarei mai riuscita. “Grande, almeno una camicia se la merita…”: l’idea mi balena nella mente in un attimo di generosita’, poi passa.

Una sera mi invita a cena da lui, erano i giorni in cui ancora ci si poteva invitare, e cucina. “Forse potrei stirargliene almeno un paio”, penso, ma lo penso solamente, non lo faccio. Per la cena porto anche un regalo, lo vedo guardarmi incredulo: “No dai, non puoi regalarmi un ferro da stiro!?!? “. Sorrido, non era un ferro da stiro, anche se un pensierino l’avevo gia’ fatto… La trasformo in una questione di principio: non puoi obbligarmi a fare una cosa che non voglio fare, o per lo meno se puoi tu allora posso anche io: “Ogni paio di camicie mi porti fuori a cena”. Non ti va di andare fuori a cena? Ecco, neanche a me va di stirare, do ut des.

Non mi e’ ancora chiaro se l’accordo sia andato effettivamente in porto o no, ma ieri e’ tornato in auge:  “Senti ma, neanche adesso che l’hanno dichiarata pandemia riesci a trovare il tempo per le miei camicie?”. Gia’, forse con la pandemia potrei. Il problema e’ che io non le so stirare, ci perdo un sacco di tempo e vengono peggio di quando le tiro fuori dalla lavatrice e basta, con tutte quelle pieghette e contropieghette che non si possono vedere. C’e’ solo una persona in grado di aiutarmi: la mamma. Le chiedo di mandarmi un video tutorial, lei non si trattiene da un polemico “Perche’ non hai voluto che ti facessi vedere quando te l’ho proposto io mesi fa?” ma poi in fondo e’ buona, e soprattutto non ha niente da fare oggi, quindi mi manda il video, protagonista una camicia di flanella peraltro gia’ stirata. Rende comunque l’idea e mi metto all’opera.

Il video dura tre minuti, applicarlo a cinque camicie va oltre la mezz’ora, ma oggi va bene. Soddisfatta aggiorno l’interessato, con tanto di documentazione fotografica. Lui incredulo mi chiede “Cinque? Son tutte mie?”. Certo, l’amante le porta sempre in tintoria.

Randagia, che aspetta tempi migliori