Fior di Truffa in vasetti da 250g

Un annuncio sponsorizzato su Facebook osanna l’offerta della marmellata Fior di Frutta a 2.99, spese di spedizione gratuite. Considerato che al supermercato supera i 4 euro, non è male no?

Inizi a selezionare i gusti rari: Cranberry, Melograna, Albicocche e Basilico, Fragoline di Bosco e Menta, oltre ai soliti Sambuco e Ribes Nero.

Spese o contributi?

Completi il carrello e vai alla cassa, pregustando un lockdown di crostate.
“Sosteniamo noi le spese di spedizione, a te chiediamo solo un contributo di spedizione di 2 euro” . Già, ma intanto te li chiedono e in modo poco corretto: chiamali come vuoi quei due euro, intanto sono in più.

Però intanto me lo chiedete…

Abbandoni il carrello, non ti convince più. Poi tra tua madre che vuole il ribes nero e la socia che punta ai gusti Special Edition, ti decidi a tollerare il contributo e ordini 80 euro di marmellate, che le mezze misure non si sa dove stiano di casa.

Marmellate ne abbiamo?

Un paio di giorni e già consegnano: meraviglia! Apri le scatole: delusione! Sono piccole, confronti con quello che hai in casa: 330g contro 250g. Giuda faus!

Il gioco delle differenze… 330 o 250 grammi?

Anche chi segue la didattica a distanza è in grado di fare la proporzione:

4 euro : 350g = x :250g
x = 4/350*250 = 2.85 euro

e tu le hai pagate 2.99 convinta di aver fatto un affare, senza contare le spese di spedizione. Genio!

Non la puoi chiamare truffa, il peso effettivamente c’era scritto sul sito al momento dell’ordine. Forse puoi chiamarlo inganno. Vendere online un formato diverso da quello cui tutti sono abituati, che troviamo su tutti gli scaffali a un prezzo falsamente conveniente rientra negli inganni, no? Poi il prezzo cambia di poco, ma è il peso del principio che conta.

Randagia, che 80 grammi non saranno tanti, ma fanno la differenza.