Formaggio Salato e Pomodori Rosa: un assaggio di Friuli e non solo

Il formaggio salato di Barcis

Barcis. Se abbiamo già percorso il sentiero del Dint, ammirato la forra del fiume Cellina e riattivato la circolazione sanguigna con due bracciate nel fresco lago di Barcis, cosa ci manca? Cosa si può ancora fare qui, che per di più piove? Si può andare a comprare il formaggio alla Malga La Mantova, a pensarci bene si potrebbe andare anche a pranzo …
Sul diario della mamma camperista, avevo letto che qui vendevano delle ottime tome da fare alla griglia. Vuoi non provare? Convinta di fare un complimento esordisco con: “I miei genitori si ricordano a distanza di anni di una vostra toma deliziosa da fare alla griglia…“. L’elegante signora che ci stava per servire mi guarda con l’espressione che le quindicenni grassottelle rivolgono in risposta al classico “Come sei bella in carne!” . Mi fulmina. “Toma? Non è possibile. Noi qui non possiamo fare tome. E’ come se Lei mi avesse chiesto una forma di parmigiano. Le tome le fate voi in Piemonte, noi no”.

Toma è una licenza poetica, una figura retorica: la specie per il genere, qui come diranno? Diranno mica volgarmente “formaggio”? Ci adeguiamo e ne usciamo con due fette di “formaggio salato” da fare saltare in padella. Vivremo comunque senza rimpianto alcuno, se non quello di non essere andati a cena lì.

Chissà se era poi così… (fonte https://ilfogolar.blogspot.com/)

Per fortuna sullo yogurt c’è l’etichetta quindi chiediamo due vasetti e questa volta non veniamo redarguiti: è giusto, si mangia e ci si lecca pure le labbra.

Il cuore di bue rosa di Verona

Lasciando Barcis e dirigendoci verso la Diga del Vajont, ecco un banco di verdura: “Ferma, ferma: mercato!!”. Quest’uomo parcheggia il camper in un secondo, come fosse un monopattino in sharing: “Non diamo fastidio a nessuno e poi io sto su.”. Io invece vado giù: siamo a Cimolais, é la seconda domenica del mese.

“Questi? Sono di Verona, i cuore di bue rosa di Verona, non li conosce Signora? Li provi!”. Try pink, never go back (anche se non era proprio così..).

Sono dolci, buonissimi molto diffusi qui, pochissimo nel nord-ovest. Sono talmente buoni che quando negli ultimi giorni di vacanza li ho trovati a 8 euro al chilo li ho comprati lo stesso. Qualunque vecchietta da mercato si pesterebbe i piedi con il suo stesso carretto della spesa piuttosto che pagare una cifra del genere, invece io li ho comprati lo stesso, senza dirlo all’uomo che lo scoprirà solo leggendo qui.

Randagia, che non fa la cresta…

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