Molto Messico – Episodio 4 – Speciale Trasporti e Prenotazioni

Dopo 3
giorni le valigie ci sono, e si parte. In realtafrom_unixtime( si stava meglio
prima. Prendiamo uno shuttle hostel2hostel fino a Oaxaca. La citta’ del
cioccolato.
Siamo alla vigilia di Natale. Siamo pronte per i famosi
bus messicani, ma questo e’ uno shuttle, popolato da 20enni inglesi:
non me la sento di tirare fuori la copertina da nonna e il mitico
cuscino poggiacollo. Il viaggio in fondo non lo richiede. Il Brad Pitt
del gruppo si lamenta che "Pound is crashing", e che se la tipa della
disco gli scrive sulla bacheca di facebook lui ha "troubles". Non
esattamente il pullmann con le galline che mi aspettavo, resto un po’
delusa.
Si parla delle prossime tappe: noi vogliamo andare a
Zipolite, il mare degli yippies , non troppo turistico, che qualche
amico ci ha suggerito. I ragazzotti ci ridono in faccia
"Ah ah
good luck! E’ tutto full, a meno che vogliate dormire su un’amaca…" A
parte il fatto che sifrom_unixtime( noi volevamo provare le amache a 5 euro, ma
visto che sono considerate off limits da un branco di 20enni, magari ci
ripensiamo. E’ una sfida allora, pivello… vuoi che ioooooooooo non
trovi una camera ?
Arriviamo a Oaxaca, e come chi non e’ ancora
tornato da un viaggio e gia’ pensa al successivo ci buttiamo alla prima
cabina del telefono, un po’ di casino con i prefissi. Quando sei in
vacanza ti sembra che cambino prefisso telefonico ad ogni isolato: in
realta’ sei tu che ti spari centinaia di chilometri come niente, che
nei periodi normali mai faresti quelle distanze. Quindi occhio: ogni
albergo che provi, segnati sempre il prefisso. Carta telefonica ladel,
da 50 pesos se sei ottimista, da 100 se sei realista. Ma alla fine io
la camera a Zipolite la trovo (anche perche’ le amache erano esaurite),
e ora serve il bus per arrivarci. Al ticketbus ci dicono "Zipolite ?
Autobuses de segunda". Ok, quelli di seconda classe che la prima non ci
arriva, va bene. Ma il terminale da autobuses de segunda non e’ quello
di primera, e quindi sta ben lontano dal centro. Passo dopo passo la
zona si fa meno turistica e safe. Dico alla socia "Quando ti sembra
troppo periferia torniamo indietro". Non trovo sto terminal, chiedo in
un negozietto. Ormai siamo in una zona che di bianchi solo noi, poi
taxi e pullmann da tutte le parti: ma non si capisce da dove escano.
Chiedo ad un taxista che vuole 50 pesos per portarmici: e’ lontano sai
?  Ma dai che lo so che siamo qui!Chiedo ad un negozio: e il tizio
"Volete che vi accompagno o ve lo spiego ?" Fa che accompagnarci va,
che e’ mezz’ora che giriamo a vuoto. E ora si’ che si fa proprio
periferia, non ho visto Calcutta, ma mi ha dato quell’idea. Il tizio
per primo "tenetevi stretto il portafoglio, che siete turiste". Dice
che facciamo il giro "redondo" che da dietro si fa prima, ma ci
mettiamo comunque un buon 10 minuti con la socia che periodicamente mi
dice "qui mi sembra troppo periferia.. ma questo dove ci porta ?". Alla
fine ci porta proprio al banco prenotazioni. Mitico, un sorriso, un
muchasGracias e una stretta di mano. Se non fosse che l’orientamentio
non e’ il mio forte sarei poi anche passata a comprare qualcosa da lui.
Il bus di segunda viaggia anche il giorno di natale, e costa niente. Si
puo’ prenotare ? Certo. Ecco gli orari : tho dai, 16.30 . Comodo,
quello vogliamo! Ci fa cenno che se e’ quello delle 16:30, allora lo
sportello accanto. Vabbefrom_unixtime( ci spostiamo di mezzo metro e allo sportello
accanto "Si sifrom_unixtime( quello delle 16:30 lo potete anche prenotare, pero’ se
non ci sono almeno 12 persone non parte, quindi e’ come non prenotare
.. " Ah, geniale, allora dai prendiamo quello delle dodici, se ci dice
che quello parte di sicuro. "Si si quello parte, ma lo prenotate dallo
sportello da cui siete venute". Qui sanno come farti sentire a casa…

Randagia, che la socia sta gia’ prenotando capodanno 2010 e lei non ha ancora finito il diario 2009