Spiagge, esistono pochissime spiagge private, esistono soprattutto le spiagge privatizzanti. A la Guitgia gli ombrelloni non sono piantati in file su tutta la spiaggia, come tristi file di chiodi giganti finchè qualcuno non paga per loro e si aprono come funghi. No, qui gli ombrelloni spuntano solo su richiesta. Vuoi un ombrellone con i lettini? 15 euro e compare. Appena te ne vai, lo tolgono. Lasciando la spiaggia libera. Bel sistema, dovrebbero esportarlo in Liguria. Su questa spiaggia a Settembre si tiene un festival della musica O’ scià, messo in piedi da Baglioni, che al contrario di Berlusca, qui la casa ce l’ha davvero (n.d.r Nel 2012 si è tenuta l’ultima edizione). Una piccola rimini, il primo giorno la apprezzi, poi non la rivedi più. Davanti a te, quattro fusti dal fisico scolpito, e guarda quelli di là! Fisici da paura, e abbronzature invidiabili. Che strano, gruppi così numerosi, e neanche una donna. Che strano, come si spalmano meticolosamente la crema solare. Che strano, come si tengono per mano. Ma lo sapevi tu che Lampedusa era un’isola gay-friendly?

Due bus, la linea rossa per Cala Creta, e la linea azzurra per l’Isola dei conigli si alternano, ogni mezz’ora, dalle otto del mattino alle nove di sera, e tirano su i pochi turisti che non sono dotati di scooter per solo 60 centesimi (prezzi 2011). Il loro passaggio puntuale sfata il mito del ritardo cronico siciliano.

Isola dei conigli e spiaggia delle tartarughe: uno zoo insomma. Una spiaggia da starci tutto il giorno, perchè quella strada in salita sotto il solo di mezzogiono, senza nessuna ombra intorno, non la augurerei neanche al mio peggior nemico. L’ombrellone se lo vuoi te lo porti perchè là per fortuna non ne affittano, non più. Le Caretta Caretta, depositano lì le loro centinaia di uova, tutte le estati, quast’anno sembrano un po’ pigre, perchè di zone recintate non se ne vede. Legambiente con i suoi volontari tiene d’occhio la spiaggia giorno e notte. I turisti hanno il coprifuoco: alle 19.30 si risale. Acqua limpida nella baia. Talmente pulita che ci abbiam trovato le meduse: non è da tutti i giorni, ma oggi è così. I veterani si lamentano “hanno tutti paura delle meduse!” e ti ditribuiscono consigli da manuale “Sulla testa non fanno male, allontanale col dorso della mano se ti vengono troppo vicino…” “E se hai paura, chiama “Riccardo!!”. Embè, se mi dai il numero, Riccardo, che sei tanto un bel figliolo, ti chiamo anche se non ho paura! Non puoi nuotare, ma quanto è bello. Ecco magari ti avessero avvisato prima di scendere… Ma chissene, vale la pena lo stesso. Occhio a dove tramonta il sole e piazzati di conseguenza, o alle sei sei all’ombra.

Puoi mangiarti un panino della Madonna, che della madonna ha solo il prezzo, a Cala Madonna, una bella insenatura, con spiaggia quanto basta, e un bar. Facilissima da raggiungere in bicicletta. Prima del relax da spiaggia, fai una puntatina al santuario della Vergine di Porto Salvo, un centinaio di metri a sinistra dopo il bivio per la cala, venendo dal paese. Il santuario in sé magari è chiuso, ma le grotte del giardino sono affascinanti: nel 1400 l’eremita che viveva qui aveva posto una croce in una grotta, e una luna nell’altra per accogliere i navigatori, dell’una o dell’altra religione. Dimostrazioni di tolleranza che oggi non si vedono tanto facilmente. Con questi pensieri in mente, fai retro front e devi per la cala, sperando di non bucare sullo sterrato. I fighetti noleggiano ombrelloni e lettini sulle piazzole, naturali o no non è dato sapere, create sulle rocce. Gli sgarruppati piantano il loro ombrellone della mutua nella spiaggia, piccola. Impietositi dai tuoi sforzi di perforare la sabbia con un palo senza punta, infastidi dai cristi che accompagnano la tua impresa, o forse divertiti da quanto una donna possa essere imbranata, i ragazzi del bar ti chiedono “usa la base, guarda…” e in due secondi ti piazzano l’ombrellone nella base in cemento, ce ne sono tante, a disposizione di tutti, una era proprio sotto il tuo naso, genio! Buono a sapersi, questa non è la Liguria.

Forse più incuriosite dalla villa di Berlusca che dalla spiaggia in sè, approdiamo a Cala Francese. La spiaggia è piccola, ma come sempre pulita e con le basi per ombrellone in dotazione. Adesso sei grande, le sai usare! Gerry, il gestore del Bar conferma che la villa, sì sì quella lì bianca tra le palme, quella che urla ristrutturazione a manetta, è del premier. Lo dicono anche sul giornalino del paese “Cala Francese (la caletta del presidente)”. Non si vedono scritte sui muri, son stupita. Come foto ricordo Gerry ci lascia una cartolina del suo chiosco, scattata in un’altra stagione immagino, perchè l’acqua non è azzurra come lì, il verde non è verde come lì, ma spergiura di non aver ritoccato i colori. Ci consiglia di appenderla in camera e, quando siamo stressate, sclerate, quando il lavoro ci mortifica e il ragazzo ci ha lasciato (oh Gerry, che porta sfiga!) noi dobbiamo solo guardarla e dire “Minchia, io lì ci sono stata!”. Credo che il Minchia sia il principio attivo della cura. Il fondale è di pietre, ringraziamo di avere i sandali da scoglio. Niente meduse oggi, e godiamoci il fresco.

Non puoi farti mancare Cala Creta, niente sabbia, puro scoglio ma se calcoli bene la posizione un minimo di ombra la ottieni. Ho detto un minimo. Il fondale merita, dice chi, con maschera e boccaglio si fa da un lato all’altro della baia, riposandosi sugli scogli verdeggianti (giuro!) dell’altro lato. Per gli amanti dei tuffi, e dell’arrampicata, il posto ideale.

Cala croce, con il suo bar figo con wifi (non so dire se gratis o no, ma prova a indovinare), l’unica che relega la spiaggia libera all’unica ultima fila, e solo da un lato, e senza basi di ombrellone, non ci ha conquistate.

Se vuoi stare fuori dalla calca dell’alta stagione, quella di Cala Croce appunto, puoi mirare a Cala Pulcino: il sentiero parte da Albero Luce, con i suoi ripetitori, a nord ovest, il punto più alto (133 m slm) e ti fa scendere un buon venti minuti in fresca pineta, e altrettanti sotto il sole cocente del vallone, per approdare in una spiaggia di sassi e scogli, con acqua limpidissima e poca gente. La spiaggia non è attrezzata, portati l’acqua. E goditela. Non portare l’ombrellone che tanto non riesci a piazzarlo. Quando risali potrebbe capitarti di vedere dei conigli, che non stanno solo sull’omonima isola. Se vai con il bus, l’autista non si risparmierà di darti indicazioni e consigli. Come tutte le spaggie che si raggiungono a fatica, merita, per l’acqua, la baia e la tranquillità. Tra tutte la mia preferita. Nulla da segnalare sui fondali, perchè abbiamo preferito dormire in cotanta tranquillità.

Il Mar Morto, poco sopra Cala Creta, spettacolare incrocio di scogli e acqua limpida, chissà perché Mar Morto. Ti affittano gli ombrelloni, ma sognatelo il bar. Portati l’acqua, evita di portarti l’ombrellone che tanto non riusciresti a piantarlo e di basi neanche l’ombra. Goditi il mare, due, tre calette con grotta, il paradiso dello snorkelling, se la gioca con Cala Creta.

Le spiagge in questo articolo sono elencate in ordine cronologico, quello della mia vacanza, la tua non so.