Diario di una dieta
Palestra. Da secoli. Risultati altalenanti. Da parco giochi. Oggi puoi permetterti una pausa pranzo lunga e allora fai la lezione musicale. Sei uomini, due donne. Strano. L'istruttore è scolpito, che a Michelangelo mai sarebbe venuto in mente di scolpire un uomo così. Forse non è il corso che fa per te, ma troppo tardi, ormai sei entrata. L'elemento ti squadra, ti dice che sei fuori forma, ti chiede cosa fai lì e conclude con un “Iniziamo pure, tanto non ti farai vedere la prossima settimana. Avrai troppo male domani!”. Quando uno ti dice “tanto non ti vedo più” , può star sicuro che ti trova sempre. E ti stra-concentri a seguire la lezione, a fatica arrivi fino alla fine. Ma l'elemento si sbaglia, non avrai troppo male il giorno dopo, avrai troppo male i tre giorni dopo! Come se ciò non bastasse, passi anche dalla tua este-guru che ti dice il solito “Randa, fai qualcosa prima dei quaranta, che dopo è tempo perso…”. Ti gira l'eco in testa “Randa, datti da fare”. E allora via, diamoci sta botta. Botta destrutturata. Dieta urto. Planck: regime punitivo. Ehi tu, quindicenne grassottella che leggi questa pagina, non ci provare, è una dieta sbagliata. Tu invece, che sei già over trenta e non hai nulla da perdere, fai un po' come vuoi. Ti viene da scrivere “diario di una dieta”, cerchi su google se un'idea tanto originale l'ha per caso avuta qualcun altro. Clicchi sui link a caso. Giorno uno, giorno due, giorno tre, qualcuno arriva addirittura al cinque, mai oltre. Vive la costance! Drammi psico-alimentari vari. Kiki ti annuncia: “Sì sì, sacrificio…. ma funziona, prometto!”. Ah beh se lo prometti tu, ci credo sicuro. Giusy tra una dichiarazione di digiuno e un senso di colpa per una fetta d'anguria invoca “Ti prego tienimi lontano dai dolci ed aiutami ad evitare le cene”: ma l'ha copiata dal PadreNostro? Che quello almeno il pane quotidiano ce lo dava. Non c'è diario con più pagine in bianco di quello di una dieta. Buchi di giorni, settimane, ma poi si riprende con “Sì sì, mi sono allontanata un po', ma oggi è di nuovo il primo giorno di dietissima”. Come il primo giorno? Ancora? Quindi anche ieri sera di nuovo ti sei scofanata le due tavolette di cioccolato per “ultima cena”? Salto qualche giorno e vado a leggere quello che è l'ultimo post che recita “Il moroso mi ha lasciata, sono disperata”. E hai ragione a disperarti ciccia, il sesso consuma un sacco di calorie: ma della dieta ormai, non ne parli più.
C'è chi apre un blog proprio per dirti che si mette a dieta, c'è chi intitola ogni singolo post con il suo peso quotidiano: ma com'è che il titolo del 13 settembre è 74,5 mentre il 12 ottobre è 78? Forse non è proprio così che doveva andare… Poi abbiamo il diario di Heidi “Diario di una che per dimagrire si è dovuta far cucire lo stomaco…e per ben due volte”. Fa pensare. Magari è stata questione di vita o di morte, c'è stata costretta, ma tu con quei soldi puoi portarti tutti i tuoi chili in vacanza, magari più di due volte.
Tutti diari di donne, o in maggioranza. L'uomo sembra apprezzare di più l'informazione alla Facebook. Gli status maschili dichiarano “Da oggi dieta, da domani tartaruga!” Sì, tartaruga in salsa, che escludiamo tu stia parlando degli addominali. Altri aggiornano sui progressi: c'è chi trasmette da 102,5 come R.T.L poi abbassa la frequenza a radio 101. Poi si cancella da Facebook. Arridaie. Ma di caricare foto, non se ne parla eh?
Randagia, che il diario non l'ha scritto.