Women2Women Men2Men

Non puoi andare in India senza provare un massaggio ayurvedico. Sarebbe
come andare a Napoli senza mangiare una pizza. E le pizze a Napoli costano
poco, come i massaggi in India. Quindi si fa.

 

Udaipur. C'è il centro massaggi segnalato dalla Lonely, ma noi andiamo
a quello di fronte. Per spirito di contraddizione o per caso. Una bella madama
indiana ci fa accomodare. Due ragazze con grembiule bianco, sorriso raggiante e
aria dolce sono sedute per terra, noi sulle sedie. Niente chai (il solito tè indiano), ma due chiacchiere. La madama ci dice che il prossimo
anno verrà in Italia, sua sorella vive a Firenze, e lei sogna commossa il
momento in cui vedrà quella città. Chissà come la penserebbe se la sorella
abitasse alla Falchera. La nostra tosse da smog di Delhi e Agra si fa sentire,
ed ecco pronta la soluzione: ci offre delle caramelle Koflach. Ma non era la marca degli scarponi da sci? Dal gusto
sembra esserci un collegamento, ma sono un miracolo per la gola. Grazie. Ci
spiega come funziona il massaggio, e poi dà due dritte alle ragazze su come
fare: tissue massage non troppo soft.
Fidiamoci: full body, non lasciamoci
sfuggire niente.

Le ragazze, sempre
sorridendo, sempre senza parlare, ci portano al piano di sopra: ci si toglie le
scarpe e si entra in una sala con due lettini. Una a te, una a me: le ragazze
di dolce e innocente hanno solo l'aria, non le mani: ti massacrano stile Bravo
Simac, con la forza di mille braccia. Questo si chiama massaggio. La socia è
più atletica e non patisce. Io soffro in silenzio, ma un paio d'urla le avrei
tirate volentieri. Un'ora di massaggio e un "Good?" ogni dieci
minuti. E vuoi dire no? Tanto vai a farti capire con queste che di inglese non
sanno altro che "good". Sorridi anche tu e bon. Le donne che han
fatto amicizia con l'inglese qui son poche, ma quelle che sorridono son tante.
Intanto le tue stanche membra si sentono rinascere, e l'unica cosa che devi
dire è "gooooood!". Non sai se è euforia o energia, ma vuoi bene al
mondo. Anche a quel paio di formiche che nel frattempo si sono piazzate sui
tuoi vestiti. Fan parte del mondo.

 

E' talmente bello l'effetto, che il giorno dopo, a fine giornata,
mancano 5 minuti alla chiusura del negozio, vado a vedere se mi esce almeno un
"foot massage". C'e' sempre la solita bella madama, ma adesso è
sdraiata per terra, alla romana più che all'indiana, con il suo saree colorato. Salta in piedi appena
entro. Ma io mica mi formalizzo, se vuol stare svaccata madam, stia pure. In
negozio con lei una ragazza molto giovane. Tento l'approccio del sorriso che
vale più di mille parole, accompagnato da un timido "E' troppo tardi, vi
disturbo?". Spesso confondo il sorriso con la faccia da culo. Eh si,
purtroppo è tardi, le ragazze sono già andate via. Mi è andata male. Faccio per
uscire, quando la ragazza mi chiede, in un perfetto inglese, se ho problemi in
caso il massaggiatore sia un uomo. Ma che problemi? Il mio ginecologo è un
uomo, vuoi che faccia storie per due piedi? Si guardano perplesse, mentre entra
Moin: il massaggiatore. Un'aria imbranata sulla trentina. Non dice una parola
in inglese, ma sorride. Il sorriso è unisex. Complottano, poi si decide che il
tanto sospirato massaggio s'ha da farsi. Alleluja. La madama mi squadra, e
capisco che sta dicendo di darmi una vestaglia. Ma le faccio notare che i miei ThinkPink da outlet si tirano su fin sopra il ginocchio: sexy come l'omino Michelin, non ho bisogno della vestaglietta. Non paga aggiunge: "Mia
figlia viene con te". Saliamo. Via le scarpe. Sul lettino. Pancia in giù.
Ammiro una processione di formiche a bordo campo, mentre Moin mi tortura i
polpacci con sto tissue massage.
Parlano in hindi tra loro, non considerano me. La ragazza va in bagno, e Moin
sfodera un inglese da università. Epperò allora parli, e pure bene. E mentre
parla, si appoggia ad una chiappa: vabbè si vede che si deve appoggiare. La
ragazza rientra, e scrive sms. Moin ha di nuovo bisogno di appoggiarsi,
stavolta alla coscia. Ma com'è? Moin, hai perso l'equilibrio? Quando l'apposito
sostegno diventa una palpata, la smetto di guardar formiche e inizio a parlare
con la ragazza, che alza gli occhi dal telefono: immediatamente Moin sembra
riconquistare l'equilibrio e ridurre il numero di impronte olio su tela. I mie ThinkPink da outlet ringraziano, e pure io. Le scenate non sono da me, e non mi
sembra il caso. Moin, mi fai un po' pena: devi essere ridotto male per palpare
una conciata da omino Michelin, che è lì con te solo perché le fanno male i
piedi. Chiacchierare con la ragazza evita le palpatine, e chiacchieriamo.
Incredibile quanti spunti di discussione si possano trovare da una processione
di formiche, o dal rumorino dei topi che corrono sul soffitto. E sì, certo, è
il centro massaggi più pulito che abbiamo trovato in tutta la vacanza. Uscendo
noto sul cartello "Massage Women2Women Men2Men". Mi sa che è meglio.

 

Randagia, che menomale che
Moin non fa il ginecologo