Cena di Halloween

Halloween. Streghe, come ci si organizza per la cena? Partono gli incroci di e-mail. Ognuna porta qualcosa. No, meglio di no. L’anno scorso tutte che han fatto le taccagne e han portato una minestra, e manco del vino o un dolce a tavola c’erano. Quest’anno non si deve ripetere:
“Care streghe,
la filosofia dell’ognuno porta qualcosa funziona solo tra gente di buon senso, e voi di buon senso non siete, quindi questi i compiti:
Circe: culatello affettato o vitello tonnato, valuta tu in base al carattere dell’uomo che hai a tiro.
Amelia: sì sì, se riesci anche stavolta a sfilare la torta di zucca a Nonna Papera, non ci lamentiamo. Sennò va bene, la zuppa di zucca, che fa molto Halloween, o molto schifo, dipende dai gusti, ma quella sai fare e quella porti.
Medea: lo spezzatino, ti viene bene da sempre. Eviterei la carne umana a questo giro, con le nuove regole della comunità europea è un casino.
Morgana: a te inutile dare compiti, ci cucini solo illusioni e la fame resta. Quest’anno metti la casa tu, e libera il balcone che ci parcheggiamo le scope, sotto è tutta zona blu.
Tabata: ormai sei grande, tu porti il vino, sì rosso. No, non la damigiana. Tre bottiglie bastano. Tua madre c’è? Non legge mai la mail e non mi ha risposto su witchbook.

Allora, alle 22 da Morgana, ce la fate?
Grimilde, che porta il peso dell’organizzazione e le mele. “

Ce la fanno. Alle 22, parcheggiate le scope. Tutte dentro. L’ultima inserisce la 220 al citofono, un inconfondibile ghigno si stampa sul viso di tutte, in attesa che qualche bambino suoni per «dolcetto o scherzetto?» .

“Allora Grimy, come va con quel Mago, il rasta?”
“Oh raga, stavolta proprio credevo di perdere i miei poteri….”
“ma?”
“se mi lasciate finire… care mie, le meglio notti degli ultimi cent’anni, e non che nelle altre mi sia annoiata, ma… sì, beh aveva il vizio degli incantesimi alla marijuana”
“e da quando questo è un problema?”
“Tabata, vai un attimo a controllare se ho spento le saggine di posizione?”
“E no zia Grimy, non mi freghi, resto qui. Vai avanti, qual è la magagna?”
“Beh incantesimi a parte, questo aveva ancora Medusa in testa. Sai che palle, l’ho retto un po’, poi ho dato un colpo d’accetta, o meglio di rasoio. Mentre dormiva. Certe cose danno più soddisfazione senza incantesimo. Adesso è un Bruce Willis dei poveri, che torni pure dalla sua Medusa.”
“Ma non potevi lasciarlo e basta?”
“Sono una strega, non sono una fata!”
ZZzzzzzzzzzzzz. Scossa. Tutte corrono alla finestra. Tre fantasmini guardano un piccolo boia steso a terra. Dalla finestra parte il coro “Scherzetto!”. Ridono soddisfatte. C’è sempre qualche bambino nuovo nel quartiere, per fortuna. Fortuna loro, non certo del piccolo boia.
“Amelia, tu novità?”
“Oh, non del genere che piace a voi. Al contrario di Grimy, io so fare i conti con l’età…”
Ridono, senza scossa.
“Tabata, ma tua madre?”
“Sai com’è, ha preferito fare cena con papà.”
“Quel nasino alla francese ha fatto di lei un’altra.”
“Tutta quella felicità le toglierà i poteri… ma sai, certe cose succedono solo nei film.”
“Oh, ma sapete più niente del Mago do Nascimento? Non era male…”
“Stava con Viviana… questo un secolo fa. Ora?”
Morgana si fa rossa. Le rughe fremono. Vuoi vedere che questa l’aveva contattato per quella roba dell’eterna giovinezza e poi c’è caduta come una adolescente?
“Tabata, le mie saggine…”
“Zia… fammi sentire o te le spacco le tue saggine!”
“Sì tesoro, stai proprio crescendo bene, nonostante gli sforzi di tua madre.”
“Morgana?”
“Ehm, si ci sentiamo su witchbook. Dice che è al caldo… che quando si libera, viene da me e mi porta un fondoschiena come quelli che ha lì in Brasile..”
“Come no… Sveglia, quello non torna!”
“Torna!! Ve lo giuro che torna.. voi siete delle streghe, credete che le storie a distanza funzionino solo nei film, e invece no, prendete Montalbano e Livia!”
“Morg, Montalbano, per tua informazione, è un film!”
“Ehm, ancora vino, dolci fanciulle? “
ZZzzzzzzzzz. Scossa. “Scherzetto! Scherzetto!” Urlano tutte, affacciandosi alla finestra. Morgana non ride più. Quello steso a terra non è un bambino.

Grimilde, che a volte tornano…