Qual è la prima cosa che ti viene in mente pensando all’Islanda? Il vulcano dal nome impronunciabile che ha bloccato i voli di tutta Europa qualche anno fa? I geyser? E’ proprio questo calore sotterraneo che ti regala la parte più rilassante di una vacanza in Islanda: le hot pot, le pozze calde. Ce n’è per tutti i gusti e per tutti i portafogli: quelle belle, pulite ed eleganti in città (a noi sconosciute) e quelle belle e grezze,  immerse nella natura raggiungibili per sentiero, calandosi o in macchina, insomma per tutti i gusti.

A poche decine di chilometri dalla capitale islandese di  Reykjavik si trova Blue Lagoon, la laguna blu. Un nome affascinante che richiama le spiagge dell’omonimo film anni ’80 con Brooke Shields ma è tutt’altro. Si tratta della piscina geotermale più famosa d’Islanda: vasche naturali con acqua bassa, bianca, lattea, fumante. Che bello deve essere immergersi lì, nel silenzio, nella quiete, nella natura. O almeno così avrei detto leggendo sul sito. Per avere il diritto di ingresso è richiesto il prebooking online dichiarando l’orario di ingresso: sì hai capito bene, non solo il giorno ma anche l’ora. Noi tentiamo un ingresso last minute.

blue lagoon

Verso Blue Lagoon

Siamo ancora distanti quando vediamo fiumi di acqua bianca fumante da immortalare, ma il bello finisce qui. Un parcheggio grande due volte quello di Gardaland ci fa intuire che siamo arrivati. C’è un chiosco-bar nel centro della piscina naturale: la gente beve birra mentre sta a mollo, vuoi che non ci cada dentro? Tutto ciò ci stranisce un po’, ma mai quanto il prezzo d’ingresso, scopriamo infatti che le soluzioni last minute sono più care del prebooking. Optiamo per il renouncing.

Ritentiamo più a nord, a Myvatn: dicono sia la blue lagoon dei poveri. Le piscine sono più piccole, l’acqua è trasparete non bianca, il posto meno spettacolare, le tariffe meno care. Il socio storce cojmunque il naso: ancora troppo caro per un banale bagno in acqua calda in mezzo a tutta quella gente. Anche qui rinunciamo.

Poi d’improvviso, scocca  la scintilla tra noi e le pozze d’Islanda. Abbiamo appena parcheggiato per andare a visitare quella che a detta della Lonely è una grotta, quando due ragazzi che dalla grotta stavano arrivando ci dicono “Prendete un asciugamano, c’è una corda per tuffarsi dentro, l’acqua è calda, è bellissimo!”. Ed è gratis, intuisce subito l’uomo che in un lampo ha preparato lo zainetto da mare e si appresta a cercare la grotta.

In questa zona le grotte sono due: la prima è la più famosa Grotagja. Cartelli ben visibili precisano che si tratta di una proprietà privata: siamo invitati a entrare nella grotta ma non nell’acqua, la cui temperatura potrebbe superare i 50 gradi.

Grotagja, le prime acque fumanti

A pochi metri un’altra grotta, senza cartelli questa volta ma con un’eloquente corda azzurra che invita a scendere, magari senza vestiti. Siamo a Storagja. Lascio che l’uomo si cali per primo lungo il canapone, non si vede nulla.

Storagja

Ingresso a Storagja: togliti i vestiti, calati per pochi metri, goditi il calore di quell’acqua.

Lui sguazza felice, io lo seguo a ruota. Acqua calda sotto terra, che bello essere qui, Islanda! La risalita richiede una forza di braccia non indifferente, ma siamo all’inizio della vacanza, non posso rimanere bloccata nella prima hot pot che trovo quindi un po’ di forza e e ne vengo fuori.
Storagja: cercatela, trovatela, immergetevi. Ed è solo l’inizio.

Scopriamo che esiste un’app “hot pot iceland” che riporta tutte le indicazioni delle pozze calde d’islanda: coordinate GPS e se sei fortunato descrizione dell’accesso e della pozza. Seguendo le indicazioni dell’app abbiamo scoperto piscine splendide come quella di Laugar, piccola e tradizionale con tanto di spogliatoio rustico, ma siamo anche approdati in pozze di fango in cui non avrei immerso neanche l’unghia del mignolo, quindi occhio, fate la vostra scelta.

Laugar

La pozza di Laugar, frequentata anche dai locali

Laugar

Laugar, l’originale spogliatoio

Nel 2017 l’app era gratuita, ora a pagamento e neanche poco. Di fruibile gratuitamente però rimane il sito.

Il fidato  guidetoiceland suggerisce le 5 migliori sorgenti di acqua calda in Islanda, vale la pena darci un’occhiata: qui.

Randagia, che esistono anche i fiumi caldi, ma se li è persi!