A Minorca, nell’arcipelago mediterraneo delle Baleari qualcuno ha avuto una bella idea: riprendere il percorso di ricognizione che percorrevano le guardie a cavallo e trasformarlo nel trekking dell’isola: il Camì de Cavalls.
In venti tappe, che per buoni camminatori si riducono a dieci, si completa il giro dell’intera isola: fantastico! Peccato che non ci siano rifugi sul percorso, neanche uno. Certo, quando l’itinerario passa in un paese turistico un albergo in cui dormire lo si trova, anche se non a tariffe da rifugio, ma per il resto?
Il nord dell’isola è poco antropizzato quindi più affascinante per chi come noi ama la natura, presenta però qualche difficoltà in più. Cinquanta chilometri si susseguono senza incontrare un negozio e l’acqua sull’isola si trova praticamente solo nei negozi. Tu sai fare 50 chilometri a piedi in un giorno solo? Allora sei a posto, una gitarella in giornata con un paio di borracce ed è fatta. Non li sai fare? Allora dovrai essere disposto a tuffarti nell’illegalità e nell’appropriazione indebita:
Illegalità perchè dovrai dormire sul percorso, magari in spiaggia e il campeggio libero è vietato su tutta l’isola.
Appropriazione indebita perché ti caricherai nello zaino qualche litro d’acqua per bere e per cucinare, ma non sarai in grado di resistere ad ogni forma liquida che incontrerai per la strada: un abbeveratoio per gli animali, un rubinetto in una casa privata, un pozzo in un giardino. (Per non parlare delle nespole…)Ci siamo caricati di questi rischi, oltre che di tenda e fornelletto, ed è stata una splendida esperienza.
E’ bellissimo quando a fine giornata ci tuffiamo rilassati in mare per l’ultimo bagno dopo aver abbandonato zaini e vestiti lì, dove dopo il tramonto monteremo la nostra casa.
Ci è capitato di essere un po’ meno rilassati, una sera in cui il tramonto stava per arrivare ma il posto dove costruire la casa non si trovava: uno non in piano, un altro troppo un vista, un terzo con troppe pietre. Poi la natura ci sorprende e ci mostra uno spazio liscissimo su una scogliera, quasi una piazzola da campeggio naturale: ci addormentiamo cullati dagli sbuffi delle onde che si infrangono sulle rocce sotto di noi.
Randagia, che non vuole un albergo cinque stelle, quando può avere un campeggio che di stelle ne ha milioni.