Anello della Gran Turna allargato
Il ginocchio impedisce ancora discese e pedalate in libertà, i dipicciemme non vogliono che si esca dal garage ma solo dall’uscio perchè la zona è rossa, e allora? Allora ti organizzi per le passeggiate dietro casa: quando casa è Giaveno non ci si annoia, la scelta oggi ricade sull’anello della Gran Turna.
L’ispirazione viene dalla locandina delle gite organizzate dal comune nell’estate 2020: un’occhiata al video pubblicato sulla Pagina Facebook di GiavenoInFesta e una traccia GPX di un’app sconosciuta myPacer.com, subito installata e disinstallata a fine gita, dopo una lotta inutile con il GPS del telefono Android.
In futuro, quando saranno completati i lavori dell’Oasi Tortorello, si potrà parcheggiare allo Stadio Torta di Giaveno, attraversare il torrente Tortorello su una moderna passerella e ritrovarsi già a borgata Sala. Adesso però il parcheggio non serve, siamo in zona rossa. Partiamo da casa e da Via Avigliana seguiamo via San Francesco d’Assisi per arrivare alla Sala.
Attratti dal campanile standalone, andiamo a curiosare cercando di vedere anche la medievale Casaforte degli Albezi. Gli Albezi erano una famiglia nobiliare nominata dell’abate della Sacra di San Michele a governare su questi territori.
I curiosi possono fanno una piccola deviazione dal percorso superando la piazza e continuando pochi passi su Via San Francesco fino a incontrare l’artistica serranda di Acconciature Antonella Maritano. Con tutte le chiusure che queste attività stanno patendo, una serranda ben decorata è il modo migliore per rimanere presenti anche se chiusi. In bocca al lupo Acconciature Antonella Maritano!
Torniamo sui nostri passi e dalla piazza continuiamo a destra verso il verde spinto, su cui spiccano l’enorme Cascina San Giacomo e un pilone dall’insolito e vivace giallo. E’ solo il primo di una lunga serie che incontreremo durante il percorso.
La strada asfaltata e poco trafficata offre panchine per la sosta, sempre accompagnate da un cestino per i rifiuti. “Pulito è bello” è un motto ricorrente su cartelli e muri: in effetti nel gruppo Facebook di Giaveno non mancano i post di chi racconta di aver raccolto rifiuti o mozziconi sul percorso. E’ bello che esista gente così, ma non sarebbe meglio se ognuno portasse a casa i propri rifiuti senza contare sul prossimo? Pensaci la prossima volta che butti a terra un mozzicone convinto che sia normale.
Ecco una panchina in cima a una collinnetta, con il suo bel pilone giallo e l’immancabile cestino. Da qui si ammira tutta la distesa della Gran Turna e le montagne sullo sfondo. Una panchina romantica? Certo, il colpo di fulmine qui è assicurato o almeno questo sembrano suggerire i cavi dell’alta tensione con la loro rumorosa presenza.
In breve l’asfalto lascia spazio alla sterrata Strada della Gran Turna, l’antica strada che collegava Giaveno e Sant’Ambrogio. La viandante distratta la segue, senza più preoccuparsi di percorrere il breve percorso ad anello prescelto. Prosegue nel bosco, supera il campeggio San Michele fino a sbucare in un gruppo di villette gestite da amanti del barbecue. La viandante stoica resiste al richiamo della griglia e supera l’agglomerato di tentazioni realizzando di non avere acqua nè cibo nello zainetto. Poco importa: sul percorso c’è un agriturismo, latte e formaggi di qualità sono assicurati o almeno così crede. Seguendo le indicazioni per il Villaggio Primavera e il Viale del Belvedere ci si immerge in un’amara realtà. Certo, di belvedere si tratta se si guarda giù verso il lago di Avigliana, ma se si butta un occhio verso l’interno queste villette incompiute invase dalle erbacce non sono un gran che…
Le indicazioni per Case Felisio conducono nuovamente attraverso un ambiente bucolico, lasciando il degrado alle spalle: oche starnazzanti, ciliegi fioriti e il lago sullo sfondo. Camminando tra le cascine si torna verso Giaveno, recuperando il percorso della Gran Turna.
Riconquistato il percorso originale, inizia la ricerca dell’Agriturismo La Patuana contando su un paio di yogurt dal gusto vero. Peccato che non facciano più vendita alla cascina ma solo a domicilio. Rimarrà sempre la curiosità per quello yogurt…
Randagia, che oltre alla curiosità rimane anche la fame…
Per gli amanti del genere, la traccia è disponibile su Wikiloc non troppo pulita, ma pitost che gnente a l’è mej pitost.