Lago di Garda: cosa vedere, se credi di aver già visto tutto

Febbraio 2020. Due giornate di sole bastano per far sbocciare le primule nel cuore e anche nel serbatoio: il camper scalpita per uscire dal garage. La voglia di primavera lo spinge sulle rive del Lago di Garda.

Veduta sul Lago di Garda lungo il sentiero.

I genitori, proprietari del suddetto camper, mi informano di esserci stati così tante volte da aver già visto “tutto”, ma possono certo ritornarci per la loro “bambina”, una bambina dai capelli ormai bianchi.

Non e’ tecnicamente possibile vedere “tutto”, si può conoscere molto della zona dove si abita, parecchio di quelle in cui si è stati più volte, ma si può conoscere davvero “tutto” forse solo delle proprie tasche e solo fino a quando non ne escono quei centesimi che non si sapeva di avere…

Quindi il fatto che ci siano già stati più volte significa solo che dovrò rinunciare ai grandi classici, come la visita al borgo di Sirmione o di Malcesine, a favore di mete meno popolari ma non per questo avrò difficoltà a riempire l’agenda per quattro giorni: la fantasia non manca e internet aiuta.

Faccio centro al primo colpo, quando propongo una gita alle incisioni del Monte Luppia. “Non lo conosco” mi risponde mio padre, con la stessa calma con cui 40 anni fa aveva risposto alla domanda “Chi è Control?”. Siamo sul lato orientale del lago, in provincia di Verona. Un sentiero parte da Punta San Vigilio e sale sulle colline, passeggiando tra le incisione preistoriche nei boschi per poi sbucare al panoramico Monte Luppia.

Parcheggiamo il camper a Punta San Vigilio, in bassa stagione si può fare. L’inizio del percorso risulta ben indicato a partire da Via Castei, peccato che noi la prendiamo da un’altra parte dove le segnalazioni non abbondano. Dopo pochi minuti incontriamo le prime incisioni: laPietra delle Griselle e la Pietra dei Cavalieri. Per cercare di riconoscere meglio le sagome ci camminiamo sopra, ma non importa quanto preziose siano le incisioni: sulle pietre bagnate si scivola, attenzione!

Le incisioni lungo il percorso


Il sentiero si snoda nel bosco per poi emergerne al cospetto del Monte Baldo ancora innevato. Seguiamo le indicazioni per il Monte Luppia. La salita è dolce, ammiriamo il panorama da questo sentiero in cresta, ci aspettiamo di arrivare da un momento all’altro, ma perchè il sentiero scende? Non dovremmo salire? Ci guardiamo indietro. Altro che croci di vetta e cartelli, cui le nostre alpi ci hanno abituati, qui il “monte” è una dolce collinetta erbosa che abbiamo raggiunto e superato come se niente fosse: torniamo sui nostri passi, la pausa è più bella se te la godi in “vetta”.

I simpatici vecchietti verso il Monte Luppia, sullo sfondo il Monte Baldo innevato.

Grazie a Andrea Pizzato di montagnadiviaggi.it per aver suggerito la gita alle incisioni rupestri del Monte Luppia.

Randagia, che questa è una…