I formaggi di Cascina Clivia
Un sobrio ed essenziale striscione “FORMAGGI” sventola sulla statale 24. Non passa inosservato a chi sale o scende dalla Val Susa., soprattutto a chi ama quel gusto vero dei prodotti di cascina.

Di ritorno da una splendida gita scialpinistica in Francia, all’altezza di Condove, svoltiamo a sinistra dalla statale 24, come suggerito dallo striscione. Troviamo una novità rispetto a qualche tempo fa: un vero punto vendita, con tanto di bancone e esposizione. In questi casi di solito i prezzi subiscono un’impennata, quasi che una toma fresca una volta posizionata dietro una vetrina diventi automaticamente un Castelmagno. E invece no, qui i prezzi sono rimasti onesti, molto onesti. Ad esempio oggi (febbraio 2025) la toma fresca costa 9,50 al chilo: per quel prezzo al supermercato non ti danno neanche i loro formaggi di plastica.

L’attenzione viene attirata da una coppia campanaccio – bastone che che fa mostra di sè dalle travi in legno del soffitto, un regalo di compleanno per i 50 anni di Fabrizio, che immaginiamo sia il titolare. Sarebbe originale, anche per chi non è del mestiere, in caso il festeggiato avesse giusto giusto mandato in vacca cinquant’anni. Anche io ho ricevuto dei bellissimi regali per i miei 50 anni, “mi hanno regalato pure un biglietto per il concerto di Jovanotti” dico commentando l’esposizione. E qui si scopre di essere tutti del 1974, quasi una riunione di coscritti: “Ah che bello, io ne andavo pazza già quando non piaceva a nessuno, da quando… che canzone era?…”. Era “Gimme Five”. Era “La mia moto”. Avremmo voluto cantare, ma per rispetto dei clienti meglio evitare.
Momento amarcord concluso, torniamo alle tome: “Una da sciogliere sopra gli spinaci?” E mi propone una toma fresca, burrosa. Ne offre un generoso assaggio: un gusto che si scioglie in bocca, il mio colesterolo gode e io con lui.
Aggiungiamo del primosale morbidissimo, qualcosa di un po’ più stagionato per i panini della gita di domani, e lasciamo il resto per la prossima volta.
Arrivati a casa la cena è pronta in 5 minuti, che devono compensare le due ore passate precedentemente a pulire gli spinaci: li rosoliamo con una buona dose di quadretti di toma e la cena è servita, da leccarsi i baffi. Foto del piatto? Nessuna, come sempre è sparito in un attimo.
Cascina Clivia è a Condove in borgata Poisatto, su Instagram e su Facebook.
Randagia, che le cascine dopo una bella gita sono come ciliegine sulla torta, ma più buone