Ponte del 2 Giugno, che nel 2025 non è un ponte ma un weekend lungo: 3 giorni bastano per dare al socio il coraggio di sfidare le code del rientro dal mare.

Percorriamo a piedi il primo tratto del Sentiero Balcone che partendo da Mentone, giusto dopo il confine francese, arriva nella splendida arroccata Cervo, in Liguria. I giorni liberi non ci bastano per percorrerlo tutto, ma intanto iniziamo.

Partenza da Torino all’alba, che di questa stagione vuol dire 5:30. Parcheggiamo alla stazione di Ventimiglia (in Via San Secondo, dietro la stazione ci sono alcuni posti non a pagamento) e prendiamo il treno fino a Mentone. Un tuffo nell’acqua salata per iniziare, due passi sul lungomare che sta iniziando a popolarsi: panchine e sceslong si alternano a piante e giochi per i bambini, gli sportivi della domenica corrono lenti e sudati, quelli che invece lo sport lo fanno tutta la settimana prendono la tintarella a torso nudo tra una flessione e l’altra o battono le mani a ritmo di musica mentre sono in plank: magari esibizionisti, sicuramente ben allenati.

Da Mentone a Torri Superiori

Il percorso parte dal castello di Mentone, o forse dovremmo dire dal cimitero: è la stessa cosa. Il vecchio castello è stato trasformato dallo scorso secolo in cimitero, probabilmente il più panoramico d’Europa: dai suoi poco più di 60 metri di altitudine, lo sguardo spazia fino a Bordighera dal lato italiano, mentre dal francese fino a Cap Martin. Il socio non apprezza particolarmente la passeggiata tra le tombe e insiste per iniziare l’escursione vera. Sarà che sono già le undici e quello che ci attende non è esattamente un percorso pianeggiante.

Cimitero con Vista (Mentone)

Pochi metri dopo il camposanto parte una rampa niente male, su ciottolato. Una strada stretta, con gli scalini ampi come quelli di un sagrato, dove qualcuno ha applicato a posteriori qualche “pezza” di cemento a fare da scivolo tra uno scalino e l’altro. Una sagoma larga e ondeggiante scende verso di noi occupando tutta la larghezza della strada: è un’automobile, che sfruttando minuziosamente le pezze di cemento riesce a salvare il radiatore. Quello che ci sembrava già sentiero o per lo meno mulattiera è quindi una carrozzabile? Non possiamo far altro che cedere il passo all’impavida quattroruote in discesa.

Iniziamo a salire in quello che sembra un bosco, apprezziamo l’ombra, tra trasporti, tuffi e cimiteri si son fatte le 11. Oggi percorriamo la prima tappa del percorso integrale del Sentiero Balcone da Mentone a Cervo.

Superata la mulattiera carrozzabile, ci capita anche dell’asfalto, ce lo aspettavamo, magari non così tanto ma era previsto. Quello che non avevamo immaginato è tutta questa salita. Ieri alla mi aingenua domanda “A che altitudine arriviamo, ai mille?” il socio aveva riso: “Ma figurati, partiamo dal mare, son tutti sali scendi”. Già, ma il primo è un sali sali: usciti dal bosco arriviamo al Pian del Leone poi ai 1090 metri del Col du Berceau. Poco importa, il panorama è bello, il sole splende salire o scendere va tutto bene.

Fa caldo e abbiamo sete, le scorte idriche reggono ancora un po’ “Ma tranquilla, di acqua ne troviamo nei paesi!”. Certo, sono i paesi però che non si stanno facendo trovare, ma quando li troviamo ci immergiamo in una festa di colori, e sapori. Limoni, ciliegie, fiori…

La tentazione è forte: rubiamo una foto o rubiamo i frutti?

Faticosamente seguiamo la traccia GPS che il socio ha scaricato. Chissà che traccia, quella di un inaffidabile sconosciuto che l’ha caricata su uno dei tanti portali. Non raramente finiamo nei rovi: è segnalato sì, ma può capitare di sbagliare. Dopo aver inveito mentalmente con l’autore della traccia per tutto il giorno, a sera scoprirò che la traccia era giusta, ma era la stagione ad essere sbagliata. Con tutta la buona volontà di chi cerca di mantenere pulito il sentiero, l’erba in tarda primavera cresce con una velocità incontrollabile: o si puliscono i sentieri ogni due settimane, o si lascia che la natura faccia il suo corso. Questo ci spiega il gestore dell’ecovilaggio di Torri Superiori, dove andiamo a dormire. Torri Superiore si presenta nell’eleganza di una ristrutturazione indubbiamente recente, persiane verdi su mura in pietra. Io adoro le persiane verdi. Veniamo accolti in stile erasmus: ragazzi giovani e stranieri, con un’alta percentuale femminile che il socio molto apprezza. Mentre cerco sul terrazzo una scopa per togliere tutte le foglie che i nostri zaini hanno lasciato sul pavimento della nostra cameretta, da dietro una zanzariera verde una voce mi chiede “cerca qualcosa? Le presto la mia”. Che gentile la vicina.

Torri Superiore

Non mi ero informata sul posto, era suggerito nel libro di Boetti, solo più tardi capirò dove sono: un paesino elegantemente ristrutturato, con 20 abitanti che vivono come in una comune e gestiscono questo posto tappa. All’inizio poco conosciuto, e infatti il gestore aveva più tempo per pulire i sentieri, ora molto popolare tra i giovani volontari, i pensionati tedeschi e gli escursionisti o ciclisti italiani. Offrono pernotto e colazione, con cena a buffet. Un buffet di qualità, si intende.

Da Torri Superiore a Rocchetta Nervina (TAPPA 2 – variante)

To be Continued…

FONTI UTILIZZATE PER SCRIVERE QUESTO ARTICOLO

Mediterraneo: i trek più belli. 21 itinerari imperdibili tra Italia, Francia, Grecia e Spagna. Con mappa

Il trekking integrale fino a Cervo, su gulliver: Traversata Mentone Cervo 7 giorni

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