la primavera sul dito

I ponti di primavera vanno sempre attraversati, e allora eccoci qui sul traghetto che da Savona ci porta a Bastia, nella Corsica del nord. Scopo del nostro viaggio? Il sentiero dei doganieri, un nome tanto raro in Francia, quanto Gennaro a Napoli. Si tratta del sentiero costiero di Cap Corse, “sul dito” dell’isola: un percorso di poco più di 20 chilometri con modesto dislivello.

il sentiero dei doganieri in giornata o in due giorni

Per apprezzare di più l’ambiente e salvaguardare le ginocchia, la sottoscritta propone di dividere il sentiero dei doganieri in due giorni, dormendo a Barcaggio, il classico villaggio di pescatori trasformati in pescaturisti. La suddivisione in due giorni è un’idea geniale e peraltro molto diffusa, peccato che dopo aver faticosamente trovato una stanza, veniamo invitati a portare con noi colazione e cena. Tutto sulle spalle? Ma perché? Perché siamo a fine aprile e nulla a Barcaggio è ancora aperto. Con queste premesse mi è difficile resistere all’insistenza del socio: piuttosto che caricarci la cucina sulle spalle, facciamo il giro in un giorno solo e come al solito non ce ne pentiremo.

Il percorso non è ad anello e indovinate un po’? In bassa stagione non esiste una barca che ti riporti indietro, in estate si può contare sulle navette anche se non coprono il percorso per intero, ma solo da Barcaggio.

Noi abbiamo scelto un taxi: lasciata la nostra macchina a Macinaggio ci siamo fatti portare a Centuri da Bruno di Transports Scaniglia e da lì finalmente “a piotte” (per i lettor non sabaudi: a piedi). La compagnia gestisce anche viaggi di gruppo e noi avevamo dato disponibilità a condividere il viaggio con altri, peccato che all’ora cui vogliamo partire noi non c’è molta richiesta.

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trASFerimento a centuri

Alle 6:30 l’auto di Bruno ci aspetta all’ufficio del turismo di Macinaggio. È una Mercedes di altri tempi, lunga ma stretta: quello che serve in queste zone dove le strade statali non sono altro che piste ciclabili leggermente sovrappeso. Bruno parla italiano, come molti qui. Dopo essersi assicurato che non abbiamo necessità di un bancomat, presente solo a Macinaggio, mette in moto e partiamo. Ci racconta che pochi giorni fa un’altra coppia di italiani ha chiesto lo stesso trasporto per percorrere il sentiero dei doganieri, ma sono partiti ben più tardi. Incontreremo questi ragazzi più avanti nella vacanza, una giovane coppia trentina che aveva scelto quell’orario per non perdere la colazione in albergo, ma che ha decisamente patito il caldo. Noi, meno giovani, sappiamo che per quanto sia goduriosa una colazione in albergo, è probabile che ti rovini i tempi della gita quindi quando è possibile cerchiamo un appartamento con cucina, o almeno con frigo, per farci la nostra colazione quando vogliamo, senza nulla invidiare a quella di un albergo. Qui in particolare non mancavano mai un pain au chocolat di boulangerie e lo yogurt di brebis alle castagne. E proprio in mezzo ai castagni siamo andati a dormire, in un piccolo appartamento con una vista tale da imbandire il tavolo sul terrazzo nonostante la temperatura al mattino e alla sera sia ancora piuttosto frizzante. Per i pernotti abbiamo cercato alloggi con camera e cucina e ci siamo trovati benissimo da Corinne e Dani, che gestiscono alcuni alloggi vicino alla loro Epicerie “Una storia” a Cagnano. Li trovate al numero +330617987236 o come “Alloggio in mezzo ai castagneti” su airbnb. Certo non è ottimale come posizione per il sentiero dei doganieri, ma perfetta come base per chi vuole dormire al fresco, nel silenzio e “in mezzo alla verdura”, come ci insegna Corinne indicando tutto il verde che abbiamo attorno.

Cena con vista a Cagnano, dagli appartamenti di Corinne e Dany.

sentiero dei doganieri da centuri a barcaggio

Dopo una quarantina di minuti di auto Bruno ci lascia al porto di Centuri, ben lontano da Centuri paese. La tradizione dice che questo sia un paese di pescatori di aragoste, sicuramente lo era. Adesso è un concentrato di ristoranti di aragoste, se davvero ne pescassero quante ne servono ai tavoli le avrebbero già estinte, quindi fatevi due conti. Ma è ora di colazione più che di cena quindi non ci pensiamo, attraversiamo il porto e in fondo, dietro l’ultima casa inizia il sentiero. La segnaletica è chiara in paese, con grandi tabelloni all’inizio del sentiero, più folcloristica lungo il percorso.

Segnaletica folcloristica lungo il percorso

Come abbiamo iniziato a capire nei giorni precedenti, in questi ultimi giorni di aprile Pollock è venuto in Corsica a dipingere le fioriture della costa. In questo primo tratto aveva solo il bianco, rubato alle montagne sullo sfondo, più avanti ritroverà l’intera tavolozza.

La neve sulle montagne fa pandant con i fiori ai nostri piedi, la giornata è iniziata.

Questo tratto è definito come il più impegnativo del percorso, ma tanto impegnativo non è per chi è abituato a camminare: nessuna scogliera scoscesa, solo qualche sali scendi che anche sommandosi non fa un gran dislivello, forse 200 metri. Poca fatica per le gambe, molta gioia per gli occhi.

Nell’unico tratto di strada sterrata sentiamo un’auto sfrecciare verso il faro, il “semaforo di Capo Corso”: ci deve essere il cambio della guardia. Proseguiamo verso Tollare lungo il percorso non mancano le torri genovesi, più o meno conservate.

Scendendo verso Bracaggio
Fiori e Aloe tentano di coprirla alla vista, ma l’isola di Giraglia si fa sempre notare,

la spiaggia delle mucche SUL sentiero dei doganieri

Niente ombrelloni, niente lettini: non perché siamo in bassa stagione ma perché qui nessuno prova a contrastare madre natura, la posidonia la fa da padrona e guai a toglierla: è una protezione naturale contro l’erosione delle spiagge e come tale non va toccata. Qui non è arrivato il Briatore francese con il suo Millionaire, qui sono arrivate le mucche che pascolano tranquille sulla posidonia secca, coccolando i loro vitellini a colpi di lingua.

Spiaggia di Bracaggio

sentiero dei doganieri da bracaggio a macinaggio

Tra le varie bellezze che proteggono qui, ci sono anche i ricci viola che hanno meritato una cartellonistica dedicata.


Evitiamo di raccogliere i ricci viola, come fossero funghi.

Se cammini mezz’ora senza vedere torri genovesi inizi a guardarti intorno con una discreta ansia: ti sarai mica perso qualcosa? Ma ci pensa la Torre dell’Agnello a darti soddisfazione: è accessibile fino al primo piano, con una scala a pioli per poi continuare su una chiocciola in muratura, come resistere?

L’isola di Giraglia e la torre dell’Agnello

traccia gPS

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fonti utilizzate per scrivere questo articolo

Navette da Macinaggio a Barcaggio: https://sanpaulu.fr/navette-maritime-du-sentier-des-douaniers-entre-barcaggio-et-centuri/

Taxi Scaniglia: https://www.taxicapcorse.com/

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