Visita alle sale di stagionatura di valcasotto
La Mara Maionchi dei Formaggi
Dopo aver passato la notte in camper nell’unica piazza di Pamparato, ci spostiamo verso Valcasotto. L’occhio viene subito catturato da quattro casette che sembra siano state ristrutturate ieri. Parecchie auto parcheggiate nell’unica piazzetta: dieci possono essere considerate “parecchie” se si pensa che in questi giorni non abbiamo incrociato nessuno. Un negozio di formaggi: ecco, il motivo di cotanto affollamento. Sarà lo “spaccio” della Beppino Occelli, quelli del burro.
Percorso ciclopedonale per il castello di Valcasotto
Anche oggi il meteo non tifa per noi, ma sia mai che stiamo con le mani in mano, meno che meno i piedi. Un percorso ciclo pedonale collega il paese di Valcasotto con l’omonimo castello: si tratta di un sentiero verde che costeggia il fiume fino al castello. Si può lasciare l’auto nella suddetta piazzetta o portarla fino alla partenza del sentiero, dove c’è un ampio parcheggio sterrato.
Si inizia a camminare in leggera salita, mai ripida. Il percorso è adatto a tutti, tanto alle famiglie senza passeggino quanto alle biciclette, magari gravel e mtb, non certo quelle da corsa. Il percorso è breve, solo un paio di chilometri. Prima di ammirare il ben tenuto castello ci imbattiamo in quella che poteva essere una stalla, ora abbandonata e circondata dall’erba alta.
Non entriamo a visitare il castello ci basta guardarlo da fuori, siamo più interessati alle sale di stagionatura che ci aspettano in paese. Ma un’incisione all’ingresso conquista la nostra curiosità:
L’iscrizione parla di un “cosciente sacrificio” da parte della principessa Maria Clotilde di Savoia. Quale sacrificio? Nessuno di noi si ricorda la storia della principessa, quindi ci accomodiamo nel prato e andiamo a cercarla in rete, dove Cristina Bertolino l’ha raccontata per noi:
Dopo un tuffo indietro nella storia, ai tempi di Cavour e Maria Clotilde, meglio tornare al presente e al paese, abbiamo una visita da fare noi!
La Mara Maionchi dei Formaggi
Puntuali alle 15 ci presentiamo alla Locanda del Mulino per la visita guidata alle Sale di Stagionatura di Beppino Occelli, si raduna il gruppo: una decina di persone, tra adulti e bambini. “Avete tutti una felpa? Che fa freddo là dentro“. La nostra guida ci spiega che ci troviamo in un paese che qualche anno fa è stato ristrutturato per conto di Beppino Occelli, con lo scopo di portare a questa quota le sale di stagionatura. Qui perché la stalla del castello, quella fatiscente vista poche ore fa, sebbene fosse stata richiesta, non gli è stata concessa. Peccato, è bello anche così, ma là sarebbe stato spettacolare e l’Italia avrebbe avuto un edificio fatiscente in meno.
Con simpatia e grinta ci accompagna nelle sale di stagionatura e ci racconta di chi svolge il lavoro e quanto, della precisione che richiede, degli eventi che hanno visto protagonista “Beppino”. Lavora ancora? Certo, è il primo a entrare e l’ultimo a uscire tutti i giorni.
Questa era la seconda giornata di un weekend durante il soggiorno alle Terme di Lurisia, abbiamo scelto un posto vicino ma allo stesso tempo originale. La prima giornata la trovi qui.
Randagia, che non si risparmia alla rivendita formaggi