Monregalese vuol dire Mondovì

Per esplorare le Valli Corsaglia e Casotto scegliamo di dormire a Pamparato (CN, Piemonte).

Siamo nel monregalese, ma devo chiedere alla Treccani esattamente cosa significhi e non lo sa per certo neanche lei:

Regione del bacino piemontese, di non sicura individuazione; […] Il nome deriva da quello antico di Mondovì, Mons Regalis.

Siamo in camper, nei primi giorni di maggio: non c’è molta gente in giro. Nonostante le varie app da camperisti non ci abbiano dato soddisfazione, pernottiamo senza problemi nella piazza del paese e andiamo a fare colazione al bar Le Mura di Malapaga per ringraziare dell’ospitalità.

Pamparato

Il nome mi dice qualcosa, o meglio dice qualcosa alle mie papille gustative: i famosi biscotti di Pamparato! Che poi sono le paste di meliga, quelle che trovi nelle loro modeste confezioni singole sul bancone di tutti i bar piemontesi, ma non solo. E io che pensavo che pamparato fosse un altro modo di dire meliga, che a sua volta è un altro modo di dire mais. Già perché con il mais non si fa mica solo la polenta. In loco c’è una certa concorrenza tra un marchio diffuso, quello dei banconi dei suddetti bar e dei cartelloni stradali e quello più modesto di un semplice cavalletto pubblicitario a bordo strada, in cui mi imbatto solo quando attraverso il paese in biciletta: “Il biscottificio di Pamparato“.

Immagine tratta da tripadvisor.com

Un piccolo laboratorio ricavato in quella che è a tutti gli effetti una casetta, non un capannone. Qui vengono sfornati al mattino e confezionati al pomeriggio diversi tipi di biscotti. Ho provato solo le paste di meliga tradizionali e al momento attuale non so dire se fossero così buone perché fresche di giornata o se la bontà la conservano. Tra qualche settimana, se resisterò, saprò dirvi anche come sono a distanza di tempo: abbiamo fatto scorta a beneficio di parenti e amici.

Una pedalata in Valle Corsaglia al mattino, una visita turistica in Valle Casotto al pomeriggio, questo il nostro programma per la domenica.

Seggiovia del Monte Alpet

Seguiamo un percorso cicloturistico che con qualche tornante ci fa salire a Serre. Incontriamo molti amanti del downhill che sfruttano la seggiovia di Monte Alpet per le discese, ma non fa per noi. La seggiovia è un’occasione anche per chi non vuole o non può camminare troppo: consente di salire un po’ in quota e godere di un bel panorama, quando le nuvole son d’accordo.

Per ulteriori info: https://www.montealpet.com/infopark/

pedalando in Valle Corsaglia

Scendiamo su San Giacomo di Roburent per poi buttarci giù ancora fino al torrente Corsaglia. Ora toccherà risalire: è un giro ad anello e la fisica ci insegna che se scendi poi sali.

Costeggiamo il Corsaglia per alcuni chilometri in falso piano, indisturbati su un nastro di asfalto. Il traffico è praticamente assente: forse siamo nel regno delle biciclette. Quasi non sembra di faticare, ma potrebbe dipendere dal trascurabile fatto che sto poggiando le chiappe su un’e-bike.

Corsaglia a colori

Tappa di rito per ammirare le case ristrutturate di Corsaglia e poi ancora su lungo il fiume.Prima o poi si impennerà, pensiamo. Invece nonostante i tornanti la salita rimane accettabile (sempre con un motore sotto il culo, ndr).

Saliamo a Prà di Roburent, un piccolo villaggio di quattro case ma ben decorate e con giardini che stanno dando gran sfoggio ai loro colori.Per gli occhi più attenti, fioriscono anche un paio di colonnine di ricarica per e-bike: quelle che non ero stata capace di scovare con nessuna app: https://my.thor.tools/. Lo so che le bici si ricaricano a casa, ma quando a casa non sei, sei in camper e ti piace fare sosta libera, le colonnine sono manna dal cielo.

Pra di Roburent a colori

Poco dopo la strada diventa sterrata, ma su fondo liscio. Per assurdo, incontriamo più auto su questo tratto di strada che sulla parte in asfalto. Probabilmente sono tutti avventori del ristorante La Maddalena che gode di una posizione molto panoramica, ai Vernagli. Siamo intorno ai mille metri di quota e non fa caldissimo: per questo apprezziamo molto i tratti di strada dove il sole fa capolino tra gli alberi e ci scalda un po’.

In breve torniamo a San Giacomo e da lì a Pamparato. Un grazie di cuore a Giovanni per aver pubblicato il percorso su https://visitmondovi.it/val-corsaglia-e-val-casotto/, abbiamo seguito solo parte del percorso, ma abbiamo impegnato anche solo parte della giornata. Ora appendiamo le bici al camper, il pomeriggio lo lasciamo per l’enogastronomia, ma questa è un’altra storia e un’altra valle.

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