Itinerario in camper da Torino al Portogallo
Estate 2024. Destinazione Portogallo.
Il nostro viaggio dall’italia verso il Portogallo è iniziato all’insegna della canoa: una prima tappa al lago di Serre Poncon, che abbiamo raccontato nell’articolo “in camper e canoa al Lago di Serre-Poncon“, su acque calme e tranquille per poi continuare alle affascinanti Gorges du Tarn con più di brio, ma mai troppo, la sottoscritta non apprezza il genere.
gole del tarn
Il nome “Tarn” aveva già fatto capolino l’anno scorso, quando discutevamo dell’itinerario per avvicinarci alla Bretagna, poi per qualche motivo era stato accantonato. Quest’anno si presenta nuovamente, ma a differenza dell’estate scorsa, quando ero stata io a promuovere l’idea, ora è l’uomo a proporla, con un entusiasmo non indifferente e come se non ne avesse mai sentito parlare prima. Sempre bello sapere di essere ascoltata.
Vive La France: le aree pic nic lungo il percorso
Dopo la mattinata dedicata alla canoa al lago di Serre-Poncon, di cui abbiamo parlato qui, rimettiamo in moto il camper alla volta delle Gole del Tarn (Gorges du Tarn in francese). Ci concediamo una fresca sosta pranzo in una delle tante aree pic-nic all’ombra che costeggiano le statali francesi e sono brutalmente assenti lungo quelle italiane. Non ci vuole molto: un prato, qualche albero e qualche tavolo. Qui si fermano famiglie con bambini in viaggio con borse frigo e viveri degni della carovana di Marco Polo, coppie di anziani che compongono panini “on-the-fly”, gruppi di giovani ragazze con i pokè presi al negozio sotto casa o banali coppie di turisti in camper con i loro piemontesissimi grillet di insalata mista e ceci.
Trovi le indicazioni per queste aree pic-nic sull’app caramaps o più semplicemente tenendo gli occhi aperti: lungo le strade sono indicate con inequivocabili cartelli blu, talvolta preannunciate con anticipo chilometrico.
I cari autogrill ci scuseranno se preferiamo portarci il cibo da casa in queste belle aree gratuite invece di prendere il caffè a due euro o assaggiare un Menu Rustichella con il budget che stavamo mettendo da parte per il ristorante di Canavacciuolo. Bon appetit!
La valle del tarn
Con cinque o sei ore di guida da Embrun si arriva nella valle del Tarn, o almeno al suo imbocco e per noi questo basta. Arriviamo a Florac che è quasi buio. Ci sistemiamo dietro il centro informazioni turistiche, dove l’ampio parcheggio ha dedicato un’area ai camper, grazie Comune di Florac!
Parcheggi riservati ai camper a sainte-enimie
Ci spostiamo più su nella valle, conquistando l’unico posto libero nel centro di Sainte-Enimie: anche qui il comune concede alcuni parcheggi gratuiti ai camper e lo fa con una certa classe: una targa di bronzo a segnare il parcheggio. Conquistiamo il nostro posto a quaranta metri dal fiume e a quaranta gradi, ombra zero, ma non si può avere tutto.
camper diem: LA valle del Tarn in bici
L’idea è di esplorare la valle in bici oggi, per capire quale tratta fare in canoa domani: si potrà andare con quella gonfiabile o ne servirà una rigida? Sarà un fiume tranquillo o con le rapide? L’uomo si è informato su internet, dice che è facile, per famiglie, ma lui dice sempre così, meglio andare a vedere dal vivo.
Pedaliamo placidi, all’ombra, scendiamo lungo il fiume godendoci scorci spettacolari, passando sotto tunnel scavati nella roccia, sul ponte del villaggio di Saint-Chély-du-Tarn, arrampicandoci su rocce panoramiche per vedere il trailer di quel che sarà domani.
Le acque sono calme, quindi resto calma anche io. Superiamo il villaggio di La Malène e continuiamo lungo il fiume, fino al punto panoramico del “fungo”, così detto dalla forma del roccone su cui si sale, pagando un eurino di pegno, per ammirare le gole. Lungo al strada incontriamo un sito di arrampicata sportiva, con comoda fontana molto apprezzata anche dai ciclisti e non mancano “eleganti” toelette pubbliche. Sì esatto: “eleganti toelette”, provare per credere.
Qual è il tratto più bello delle gole del tarn da fare in canoa?
Chiedendo e guardandoci attorno, apprendiamo via terra che il tratto più spettacolare e turistico via acqua è da La Malene a Pas de Soucy, oltre diventa più sportivo, prima rimane più noioso. Tremo, ma l’uomo mi vuole bene e sceglie di conseguenza: niente di troppo sportivo per questa volta.
Sebbene vediamo qualcuno entrare in acqua con i kajak gonfiabili, noi non ci fidiamo: troppe rocce, preferiamo noleggiare una canoa rigida, cosa che tra l’altro include il non indifferente servizio di essere riportati indietro dalla navetta: un fiume non è come un lago…
Ci sono diverse società che offrono il servizio, tutte con i loro box informazioni nella piazza di La Malene. La nostra scelta, dopo aver valutato oggettivamente pro e contro dell’una e dell’altra, cade razionalmente su quella con la hostess più carina e giovane. Marginale il fatto che offrano uno sconto a chi prenota in loco e un comodo parcheggio camper se si arriva presto. Per puro caso ha il percorso più lungo, anche se di poco. E’ comunque la più carina, di molto. Questo a confermare di quanto le valutazioni della sottoscritta siano rilevanti nella coppia. “Au moulin de La Malène”. Prenotato.
Ora torniamo sui pedali, ma non per la stessa comoda via per cui siamo arrivati.
CAMPER DIEM: prima salita in bici alle due
Il giro ad anello è d’obbligo, non si può tornare da dove siamo venuti. Chissà perché. E no, non ci possiamo neanche fermare per un delizioso pranzetto in uno qualunque dei bar di La Malène: sono le due e la nostra missione è di fare i conti con la tanto scenografica quanto tremenda salitona della D43, la strada sconsigliata ai camper, basta guardarla per capire il perché.
Il panorama dà coraggio e i pochi automobilisti che si incontrano fanno il tifo. Mentre lascio un fiume di sudore sotto il sole a picco di quella che si rivelerà la giornata più calda di tutta l’estate, cerco di immaginare quanto sarebbe più apprezzata questa salita alla fresca luce di un’alba primaverile.
A nostra discolpa adduciamo la filosofia del “camper diem” che insegna che quando arrivi, arrivi. Nei giorni di spostamento, non puoi organizzare i tempi alla perfezione, ma neanche puoi rinunciare alle cose belle che incontri: il giro in bici di oggi era una delle cose belle e se è capitata la salita all’orario di fuoco, pazienza. Intanto siamo sopravvisuti, no? E no, non è successo solo questa volta
Tornati a Sainte Enimie, rinfreschiamo i nostri sudati corpi nelle acque del fiume, mentre per il surriscaldato frigo del camper non ci resta che chiedere l’aiuto da casa per installare la tendina protettiva, progettata dal McGiver di famiglia, coadiuvato dalla moglie alla macchina da cucire.
Alla sera ci regaliamo una splendida cena sulle rive del Tarn, la tendina di McGiver ha salvato il frigo e il frigo ha salvato la nostra cena.
Randagia, che… Bonnes vacances!