Abbiamo scelto di arrivare in Portogallo da Nord, una scelta discutibile: il perenne cielo grigio del Golfo di Biscaglia non mette di buon umore l’uomo meteoropatico al volante. Non riusciamo neanche a scacciare la leggera pioggerella che ci assale: dopo l’ennesima sostituzione del parabrezza distrutto da un sasso in autostrada, il tergicristallo sembra aver preso le distanze dal vetro. Provvidenziale, un ricambista rimette in sesto i rapporti tra i due, con un gracias.

Abbandoniamo lesti la Spagna del Nord, non senza una bella forma di Cabrales, il formaggio erborinato delle Asturie. Dai Picos De Europa, fetta dopo fetta, ci accompagnerà fino all’Algarve. 

Cabrales DOP, il blu delle Asturie (fonte wikipedia)

Siamo partiti impreparati riguardo alla nostra meta: non sappiamo cosa vedere, non abbiamo un itinerario, neanche un’idea di massima. 

Alto Douro

Un’amica ha detto “Che meraviglia l’Alto Douro”, che io continuerò a chiamare Duoro, sbagliando e illudendomi che sia la corretta traduzione italiana. Un veloce carico e scarico nell’area camper di Zamora e poi via verso Miranda do Douro, in un afoso pomeriggio di fine Luglio. Troppo caldo per pedalare, troppo tardi per camminare. Anche in questi i momenti il kajak gonfiabile si rivela un ottimo investimento. 

Da Miranda do Douro si noleggiano i kajak e partono le barche per la navigazione sul fiume, siamo nel Parco Nazionale Arribas do Douro. Noi da lì vogliamo partire, con la nostra canoa gonfiabile. Arriviamo in pieno orario siesta: non un’anima in circolazione. Non ci sono molti spazi per il parcheggio, ma non sembra un problema. Titubanti iniziamo a gonfiare il kajak, intanto arriva il gestore del bar che ci tranquillizza: il fiume è navigabile, alle 16 aprirà anche il noleggio. Le bandiere issate sulle sponde fanno notare che qui il fiume separa due paesi. Dal nostro lato abbiamo il Portogallo, di fronte la Spagna. “Here Obrigados, no gracias”. E obrigados, pagaiamos nel silenzio più totale.

Il fiume Douro visto dal Mirador San Juan des Arribes, al tramonto.

Il fiume piatto, le rive alte e scoscese, solo l’eco delle nostre voci a tenerci compagnia. La solitudine è solo apparente: hai notato quanto guano su quelle rocce? Se c’è merda c’è vita. Ci portiamo sotto: sembrano avvoltoi, sono una famiglia e lui ha proprio il collare bianco come nei cartoni animati. Rimaniamo a bocca aperta ad ammirare. Mai visti da così vicino, uno spettacolo della natura, di quelli gratuiti che piacciono a noi.

Solo noi e gli avvoltoi…

mirador de san juan de arribes

Siamo nella zona dei Mirador, alcuni raggiungibili facilmente altri, come il Mirador de San Juan de las Arribes seguendo una strada ripida e sterrata che fa fare dietrofront al nostro mezzo tradizionale, ma lascia spazio ai più agili. 

Dormiamo in libera e solitaria a Miranda: ma sono già le nove? Non dimentichiamo che il fuso orario portoghese è avanti di un’ora.

Domani è un altro giorno, altri miradores: non tutti sono facilmente raggiungibili in camper, ma ci sono vari percorsi a piedi che consentono di raggiungerli, se non si ha fretta. Noi ci siamo limitati a un paio particolarmente comodi, per i nostri gusti.

Mirador de Freixiosa

I locals ci invitano a parcheggiare il camper sotto il loro balcone, in un villaggio rurale dove il tempo sembra avanzare al rallentatore. Dopo una lunga passeggiata sotto gli ulivi raggiungiamo il Mirador de Freixiosa.

Da fastidio qui? Freixiosa.

Mirador Picote Frega do Puio

Un’ architettura moderna in un contesto antico offre quello che potrebbe essere lo scorcio più affascinante sul fiume, ma ve lo lasciamo solo immaginare, inserendo una banale foto di noi turisti. Per vederlo dal vivo, dovrete andarci.

Una moderna terrazza di vetro per lo scorcio più spettacolare, Mirador Picote

Randagia, che il Portogallo inizia così e continua pedalando tra le vigne.

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