Il calendario dice dicembre, il termometro segna aprile. Fioca? Gnanca parlene.

Eppure i vicini francesi su skitour.fr scrivono le loro relazioni, gita dopo gita: scietti bianchi e verdi compaiono fitti sulla mappa. Gli scietti bianchi sono il top: eccellente qualità della neve, percorso interessante. Quelli verdi indicano una gita niente male, quando il colore passa all’arancione o al rosso meglio lasciar perdere. Ma la mappa del massiccio di Belledonne di arancione non ne mostra, tantomeno di rosso . Si va.

Cerchiamo un appartamento o una stanza con cucina: ci piace cenare presto dopo le gite e trovare un ristorante che apra all’ora del te non è mai stato facile. Cerchiamo nella zona di Villard-Bonnot e troviamo Logements Gare Brignoud: un ottimo rapporto qualità prezzo a una distanza di 15 minuti dalla partenza delle gite. Perfeit! L’arrosto di mamma, qualche verdura già cotta, i gnocchi di patate viola, un po’ di frutta e le scorte per la colazione e si parte!

Passare dal Frejus o dal Monginevro? Impiegarci due ore o quattro? Pagare 40 euro e consumarsi mezza giornata in spostamento o spezzare il viaggio con una gita sci ai piedi dal Lautaret? La gita è Cote Plane da Lautaret, un buon inizio.

Qualcosa accade superato il colle del Lautaret: la neve, candida e soffice è ancora sugli alberi. Anche se ha nevicato più di tre settimane fa, lei se ne sta ancora lì. Il vento non l’ha spazzata via, l’ombra delle vette l’ha tenuta fresca. Qui sembra Natale e se anche facciamo un po’ di coda dopo l’Alpe D’Huez e le Des Alps lo spettacolo non ci dispiace.

Ecco a voi la neve

Quando ci avviciniamo a destinazione, veniamo avvolti da una bassa coltre di nebbia: quella che le foto di skitour.fr ci avevano anticipato con il loro bel sole sopra le nubi.

Gallette Frangipani o des Rois

Prima di andare verso la nostra “casetta” andiamo in panetteria per una baguette, ma il mio tragico sesto senso per le leccornie non può non notare le Gallette di Frangipani che fanno bella mostra di sè nella vetrina della Pasticceria Fontaine. Ne prendiamo una, che non arriva a domani tanto è buona.

Rubo la foto a fotocibiamo perché da noi è sparita troppo in fretta per essere fotografata.

Ne prenderemo una seconda, e rischieremo di lasciarci i denti: c’è un marmottino di plastica dentro! Qui iniziamo a farci delle domande e a cercare su internet delle risposte. La Gallette è il dolce tipico dell’Epifania, infatti si chiama anche Gallette Des Rois, dei re magi. Sarà un po’ la storia della nostra fava? Chi la trova è il re della festa, per tutta la giornata. I bambini francesi collezionano anche i pupazzetti delle galette, non solo quelle degli ovetti di cioccolato tedeschi.

scialpinismo nel massiccio di Belledonne

Le nebbia che ci ha accompagnati all’arrivo, non sembra volersi dissolvere, ci tiene compagnia anche oggi.

La nostra gita parte a 1200 metri, da Prabert. Il navigatore dice 15 minuti, noi siamo a un’altitudine di 200 metri circa: salire di 1000 metri in 15 minuti? La strada stretta e tortuosa impenna, ma noi proseguiamo tenaci, anche quando all’asfalto si sostituisce il manto di neve pestata. L’ampio parcheggio brulica di sciatori. Pronti, via!

Salendo da Prabert al Rifugio Habert d’Aiguebelle

Si sale lungo una strada: fossimo a casa nostra l’avremmo già presa in ghignun, invece è la prima volta che la facciamo e ci godiamo ogni pianta, fontana, curva. Passo dopo passo, nel chiacchiericcio della folla che sta partendo con noi, saliamo tra gli alberi coperti di neve, segno che questa valle non vede mai il sole, infatti dopo un’ora buona ancora siamo nell’ombra. Superiamo il Rifugio Habert d’Aiguebelle, che aprirà a gennaio, e si apre lo spettacolo dei Lacs de Venetiers: non lo vedi che son laghi, ma lo sai. Da qui si apre un’infinità di possibilità: subito a sinistra il Dent de Bedine, che il socio sale e scende mentre aspetta che io arrivi ai laghi, più in là, dopo i laghi, la Cime da la Jasse, la nostra meta di oggi, e il Dent du Pra, che il socio punta da quando siamo partiti.

Vista dal Dent de Bedine

“Prabert è diventato internazionale” scriveranno nelle relazioni di oggi: italiani e olandesi al parcheggio. Gli altri italiani li abbiamo incontrati in cima alla Jasse, anche loro qui per pochi giorni, con base a Grenoble, ma vogliono dedicare un giorno a ogni massiccio: ieri in Chartreuse, oggi qui, domani in Vercors. Ma sai che è un’idea? Il socio ci riflette durante la discesa, forse il Dent du Pra sarà per il prossimo anno.

Randagia, che si vive un giorno alla volta

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