Ricordi Estivi – 9 Agosto

Si, sono un po’ indietro con il diario delle vacanze estive, ma questa giornata qui, mi e’ piaciuta. E allora eccovela.

Tanzania, 9 Agosto.

Sveglia
alle 5.45, colazione in piedi intorno ad un tavolo nel buio pesto. Le nostre
pile frontali si guardano l’un l’altra e t’accecano pure. E’ nero pesto, ma
dopo poco albeggia.

Si parte
per quella che molti di noi, sottoscritta inclusa, ritengono una buffonata: la
corsa dietro i "bushmen" (boscimani) , gli uomini del cespuglio, che
vanno a caccia con cani, arco e frecce.

In
realta’ ci sembrava la classica americanata, un teatrino messo su proprio per
noi: pero’ poi a ripensarci, e’ stato un modo per vedere qualcosa di diverso,
magari falso, ma comunque con una base di verita’ e diversita’ impareggiabile.
Andiamo da loro all’alba, prima cosa che ci offrono un po’ di maria… e beh certo, qualcosa ti deve
fumare per vivere tra i cespugli tutto il tempo.. Inizia la caccia. Corri
dietro a questi giovani e scattanti (o almeno ci provi a correci dietro) .
Hanno arco e frecce, e tanta agilita’. Tu corri corri ma ti distaccano comunque,
poi li ritrovi che fanno un sacco di rumore in un posto dove non vedi nulla:
non li vedi, ma li senti. Urla. I rumori provengono da quei cespugli spinosi
la’. Noi tutti fuori ad aspettare.. ad inventare… ad ascoltare. Esce il capo
tribu’ con un’istrice tutta morsicata sulle zampe e sull’occhio: gli unici
punti dove non ci sono aculei. Iniziano a staccare gli aghi. Un po’ di quegli
aghi fanno ora bella mostra nei nostri salotti (si tratta di cucina nel mio
caso, per innegabili problemi di spazio) . L’avevano messa li’ per far scena o
l’hanno cacciata davvero ? Non lo sappiamo, ma in fondo poco importa, anche per
i piu’ scettici. Gli uomini in particolare sono sconvolti: "Ma gli vedi le
braccia ? La schiena ? Questi a torso nudo praticamente si sono buttati nei rovi
e rotolati dentro.. e hanno qualche graffio, come quelli che ci facciamo noi
sulle scarpe di cuoio.. ci fossimo entrati noi, uscivamo stile bagno di
sangue… la loro si’ che e’ una razza forte…" . Si’, il macho italiano
ha un attimo di defaiance, o come si scrive.

Il capo
tribu’ e’ un tizio sui 25 anni, magro ma con i muscoli, l’unico con i muscoli
segnati : la guida ci dice che come capo tribu’ hanno scelto quello che piu’ ha
doti di mediazione, il piu’ socievole: e’ lui che in caso di liti interne deve
mediare. Visti i muscoli, mi sa che e’ l’unico che, in caso di necessitafrom_unixtime( sarebbe
stato in grado di darle agli altri … son opinioni. Assistiamo alla scuoiatura
dell’istrice.Le interiora si buttano, sono velenose. I reni invece li cuociono
sul fuoco e ce li offrono. I piu’ coraggiosi assaggiano. Elena si trova con un
pezzo di carne in mano e riflette a voce alta "Io sono vegetariana, ma
mangio senno’ sembro scortese" . Notate come i pezzi di rene siano stati
allegramente distribuiti dalle mani coperte di sangue secco, tipico del
cacciatore. Qualcuno di noi chiede a Elena se vuole una salvietta
disinfettante, ma la gran donna rifiuta, sempre in segno di rispetto per la
popolazione. Oh, c’ e’ da imparare da sta donna, chi se lo sarebbe aspettato da
una milanese ? 🙂

Poi
entrano in gioco le donne della tribu’, fino ad ora sedute in un cantone, e si
balla , coinvolgono anche noi. In confronto alla tarantella, e’ pure facile!

Ma lo
spettacolo vero sono i bambini. Con i legnetti fanno dei mini archi e fanno
finta di tirare frecce. I bambini nostri farebbero un volante e brum brum, o giocherebbero
con un telefono di plastica. Ma peggio, o anzi meglio: trovano due topini, li
prendono, attaccano un cordino alla coda e li tirano li mollano, se li fanno
passare gli uni sulle teste degli altri. Sfido qualunque madre italiana a non
schifarsi immaginando il proprio pupetto giocare con i topi.. Vai a fare una
foto a quei bimbi, e poi fagliela vedere sullo schermo della digitale: guarda
come sorridono, e come spiaccicano il musetto contro lo schermo. Spettacolari!

Certo alla
fine c’e’ il banchetto della bigiotteria, archi e frecce in saldo, ma non e’
stato un ciapa ciapa per turisti , ha lasciato un ricordo.

Randagia, che ci son ricordi e ricordi