48 anni. Un impiego a tempo indeterminato, ben retribuito, in un’azienda sicura. Entri alle 8 esci alle 17. I colleghi sono per la maggior parte amici. Dopo vent’anni in cui avete condiviso cinque giorni su sette: avete delineato le amicizie, distinguendo le vere dalle apparenti, avete marcato le divergenze, tutte vere. Sai chi sono gli stronzi, sai che ce ne sono, tanti. Fino a qualche anno fa non ti pesava superare il limite delle canoniche otto ore. Quante serate passate con la pizza sulla scrivania a dirimere urgenze, a risolvere problemi, da sola o con i colleghi di sempre. Quanti scambi gastronomici, le marmellate di una, i liquori dell’altro. Adesso, scambi gastronomici a parte, non è più così. Adesso le otto ore devono bastare, non hai motivazione nè entusiasmo per farne di più. Adesso alzarsi al mattino e timbrare il cartellino ti pesa, ti senti in prigione, chiusa nella tua cella Excel. Un po’ sono cambiati i tempi, un po’ è cambiata l’azienda, un po’ sei cambiata tu. Stare ad un computer tutto il giorno, ti sembra il modo migliore di sprecare la vita. Per chi, poi? Per un indirizzo email? No, tu vorresti fare qualcosa di buono per qualcuno di umano, che ti risponda con un sorriso ed una stretta di mano, non con “sentiti ringraziamenti” e “distinti saluti”. E mentre ci pensi, eccola apparire in basso a destra sullo schermo quella busta giallina, foriera di un’altra probabile inutile urgenza. E invece no. “1 Risultato risponde alle tue richieste” da ImmobiliareVeneziani. Favoloso rustico su due livelli, 80 mq a piano, con possibilita’ di ricavare otto camere, travi a vista, cortile esterno. affare irrepetibile. All’irripetibile non ci credi tanto, però effettivamente è come lo volevi tu. In due settimane è tuo, ed il giorno che consegni in comune la dichiarazione di inizio lavori per la ristrutturazione, in ufficio consegni le dimissioni. Il computer lo userai solo più per scrivere agli amici e per rispondere alle prenotazioni della B&B “Il balcone su Torino”. Hai paura. Addio stipendio sicuro, addio mutua, addio weekend di shopping. Bentornato entusiasmo, bentornata iniziativa. E per qualche anno non ti dispiacerà troppo mettere gli stessi vestiti: quel nuovo sorriso che ti si è dipinto in volto farà sembrare nuovi anche loro. Gli stronzi commentano al caffè “Ma quella è fuori, lo è sempre stata, ti pare che a 50 anni butta tutto all’aria e si mette in braghe di tela a fare pane e marmellata ai tedeschi? Sì, sì combiniamo una cena tra un annetto, e vediamo se è ancora tanto convinta”. Gli amici capiscono il rischio che corri e stimano il tuo coraggio. “Dai sei una grande, vedrai che verrano dal Polo Nord solo per dormire nelle tue camere con le travi a vista, e scofanarsi la tua marmellata di mirtilli… ma un vasetto me lo passi ancora o adesso che non fai più consegne alla scrivania mi devo scordare il gusto che ha?” Ti dai fare, Torino non è certo come Roma o Firenze, ma dopo l’anno delle olimpiadi, il turismo c’è. La gente viene a vedere la mole, e scopre che c’è molto di più. Ti piace accoglierli, suggerire ristorantini sconosciuti, angoli affascinanti che nessuno cita. Racconti la storia dei turet, quelle fontane verdi col toro, che di verde non hanno niente perché sprecano acqua in continuazione in tutta la città, ma per tradizione questo e altro… Ti riesce pure di convincerli del fascino della pizza al padellino, con i napoletani eviti però. Ti alzi all’alba, ti corichi a mezzanotte, con sonni spesso interrotti dal campanello in piena notte, che gli scandinavi, vittime di troppo barbera, non ritrovano mai le chiavi. Apri la porta con un sorriso, magari non con una bella cera data l’ora, ma con un sorriso. Quello, adesso non ti manca più.