Trilogia di un bancomat – capitolo 1
Il dono dell’ubiquità? Il mio bancomat ce l’ha
Prelevo al bancomat, “Buongiorno NOME COGMONE!”, mi scrive lo sportello. Cosa che già di suo mi irrita: lo so come mi chiamo, che bisogno c’è di spararlo a lettere cubitali sul monitor? Per presentarmi al tizio dietro di me in coda?
“Digiti il codice avendo cura di non essere vista da nessuno”. Che tanto glielo leggono in altro modo, potrebbero aggiungere. Codice, importo, soldi, ricevuta. Ritiro tessera. E’ stranino questo sportello: appiccica di colla… vuoi vedere che? Ma ormai è fatta. C’è una tizia in coda, condivido con lei le mie perplessità, e lei giustamente non preleva più. E’ venerdì, sono le 19 passate, la banca è chiusa. Vorrei chiamare e segnalare la cosa. Ma l’unico numero verde che c’è è quello per il blocco carte. Chiamo loro. Spiego a situazione, e mi dicono “Ok, ma lei vuole bloccare la carta?” No, non la voglio bloccare voglio solo sapere se sono paranoica tu, come stai pensando tu, caro omino del numero verde, o se veramente lo sportello è stato manomesso. Tanto a me ormai, se dovevano ciularmi mi han ciulata, ma magari altri se lo evitano, eh? “Signora, la sua generosità è encomiabile, ma noi… ” La mia generosità forse non è encomiabile, ma la vostra coglionaggine è da premio nobel. Torno a casa, internet, numero verde Sanpaolo. Chiudevano alle 18, e non sbattiamoci a dare un’alternativa. Fanculo, 113. Segnalo. Controllano. Va bene. Mi abbiocco e non richiamo per sapere se hanno trovato qualcosa. Pirla io, lo so.
Il giorno dopo uso il bancomat per fare il pieno, o per lo meno ci provo. Transazione negata. E la ragazza alla cassa “Anche a me succede di spendere più di quello che credo”. Già a te, ma a me no, e quando anche tu avrai un mutuo, forse non ti succederà più. Chiamo la banca, recito codici fiscali e numeri di conto passando da un semaforo all’altro. Fermarsi mai. “No signorina tutto a posto, l’ultimo movimento è quello che le risulta, sarà stato un problema del benzinaio” . Chiamo, scusandomi, il 113 che verifica: la mia segnalazione dell’altro giorno si è rivelata un falso allarme. Coincidenze. Vabbe’ stai serena.
Pizzeria. 18 euro, per sfizio paghi col bancomat. Transazione negata. Minchia. Alle coincidenze ci credo una volta, non due. Non può essere un caso. Casa. Internet. Conto online. Due prelievi in Francia, il 5 e il 6 marzo, ieri e l’altro ieri. Fanculo il 113 e la banca. Blocco la carta. Poi chiamo il SanPaolo:
Io: “Buongiorno, ho già bloccato il bancomat al numero verde 800. Vorrei segnalarvi un problema con un vostro sportello bancomat da cui ho prelevato: mi hanno clonato la carta”
Bella signorina della banca: “Si può recare in filiale lunedì con la denuncia e compilare i moduli per riavere i soldi, perchè se li può riavere, perché rinunciarci ? ”
Io: “Guardi, rinunciarci non mi era neanche passato per l’anticamera del cervello. Il punto è che da qui a lunedì gli altri poveri che hanno prelevato a quello sportello e magari non hanno controllato… magari non l’hanno bloccata…”
Bella signorina della banca: “Lunedì, lei portì la denuncia..”
Io: “Signorina, ho il massimo rispetto per lei, e capisco che non le compete: posso parlare con un suo responsabile per cortesia ?” (Il tutto in tono gentile e calmo, che tanta fatica m’è costato.)
Bella signorina della banca: “No, non ci sono i responsabili adesso, siamo solo noi operatori.”
Io: “Ekkekazzo al sabato sera i responsabili se la spassano tutti ?” (mmh, forse sei stata meno calma qui..)
Bella signorina della banca: “Le cerco subito il mio responsabile…”
Responsabile: “Buongiorno. Vuole segnalarci un problema?”
E segnaliamo. A caratteri cubitali. Un’altra volta. Riracconto la solfa, chiedo che informino, come peraltro mi era già successo in un’altra occasione, tutti i clienti che hanno prelevato a quello sportello nel periodo incriminato. E dio solo sa se lo faranno. E ti chiedi perchè l’altra volta ti avevano chiamata subito, e adesso niente.
Ma dico, è possibile che son qui, in un benedetto sportello fuori orario banca e non ci sia nessun benedetto modo di segnalare all’ordine preposto, organo preposto, o insomma a chiunque ci possa fare qualcosa, che c’è qualcosa che non va? Non esiste il numero verde della banca? Forse esisteva un citofono che non ho visto? Forse il numero c’era su un adesivo che è sbiadito? Forse mentre mettevano lo sportello falso hanno tolto l’adesivo vero? E poi che denuncia faccio? Vai dai carabinieri a dire “Ho fatto segnalazione alla polizia ma loro mi hanno detto falso allarme?” Vado dalla polizia a dire “Falso allarmega: falso allarme una sega”? O vado semplicemente dichiarando che ci sono stati dei prelievi all’estero con il mio bancomat mentre come si può ben vedere io sono a Torino, accompagnata dal mio bancomat?
Mi fa rabbia. Primo, mi fa rabbia non aver saputo che numero chiamare, che cosa fare per capire se il bancomat fosse stato manomesso oppure no. Subito, non a distanza di giorni. Secondo, mi fa rabbia perché mi chiedo che razza di verifiche faccia la polizia per dirmi “falso allarme”? Siamo sicuri che considerino le nostre segnalazioni e non si limitino a fare un click sul pc, senza verificare mai niente, senza avvisare nessuno? Terzo, mi fa rabbia che potrebbe davvero essere stata una coincidenza, il bancomat potrebbe essere stato clonato in altro modo, ma non mi è dato sapere fino a lunedì, se va bene.