L’evoluzione del principe azzurro
Non sono brava a scegliere i film: nelle serate cinema lascio che siano gli altri a scegliere il titolo da vedere, tanto sarà sicuramente meglio di quanto possa scegliere io.
La scelta di un libro invece è diversa, è più personale. Quando si tratta di selezionare un titolo che mi terrà compagnia per un po’, un titolo che sarà con me di sera o in viaggio, voglio essere io a sceglierlo.
Qualche consiglio lo chiedo, ma poi lo scelgo a pelle, anzi a copertina. Peccato che io non abbia miglior fortuna per i libri che per i film. Ultimamente, convertita all’elettronico, scarico l’ebook che più mi ispira, disponibile sul momento nella biblioteca online, senza chiedermi come mai proprio quel titolo sia disponibile, quindi non richiesto da tante persone…
“La zona cieca” di Chiara Gamberale. Disponibile subito. Su questo verte il mio sfogo di oggi.
Trama: La protagonista pende dalla labbra di uno stronzo preso solo da se stesso.
Capita a tutte almeno una volta nella vita, non è una novità.
Il fastidio mi assale quando la protagonista, presentata come un personaggio di successo e sicuro di sé si rivela tutt’altro.
Non escludo che la pluriennale esperienza da single over-30 condizioni il mio giudizio, ma una figura così andrebbe stroncata sul nascere, non incensata per oltre 50 pagine per poi, per un caso fortuito, senza un minimo di dignità e forza propria, concederle di risollevarsi da una situazione devastante.
Se nelle favole c’era una volta il principe azzurro che ti salvava la vita, nel romanzo della Gamberale c’è adesso il principe da una botta e via, che mettendoti incinta ti cambia la vita, perché tu non sei capace di cambiartela da sola.
Randagia, che scusate lo spoiler…