Il sentiero dei Franchi da Oulx a Sant’Ambrogio

Un ponte di quattro giorni, il primo dopo il lockdown, sembra perfetto per percorrere il Sentiero dei Franchi da Oulx a Sant’Ambrogio. Sì ma perche’ da Oulx e non da Sant’Ambrogio? Quando mai si fa un trekking in discesa? L’uomo subito mi corregge: “Vedrai che non e’ in discesa, e’ tutto un sali scendi. Perchè lo facciamo in questa direzione? Perchè seguiamo le orme di quel francese famoso… ” “Napoleone?” “No, l’altro…” .

Il Sentiero dei Franchi dovrebbe ricalcare il percorso compiuto dalle armate di Carlo Magno, per sorprendere alle spalle il re longobardo Desiderio, nella battaglia delle chiuse del 773, anche se gli storici non son proprio d’accordo.

Non so quanti giorni ci abbia messo Carlo Magno, al giorno d’oggi qualcuno ha il coraggio di consigliarlo come trekking per famiglie in tre giorni, ma credo che la famiglia di cognome debba fare Messner o Barmasse. Noi ce la prendiamo comoda, non abbiam fretta, abbiamo quattro giorni a disposizione. Poi per un errore della sottoscritta rischiamo di perdere il treno e la fretta ci è subito venuta.

Prendiamo il nostro primo treno dopo il lockdown: faranno salire senza la prenotazione? Ci controlleranno la temperatura? Non ci hanno controllato niente, neanche il biglietto. Vagone solo per noi sul treno delle 7:44 da Avigliana a Oulx, in un bel sabato di sole.

Prima tappa? Il bar, duecento metri dopo la stazione, dove incontriamo i primi esseri viventi della giornata, che poi saranno anche gli ultimi.

Prima Tappa – da Oulx ai Piani del Frais

Si inizia a camminare dal centro di Oulx, una bella salita per abituarsi a quei 15 chili sulla schiena. Oh già, perchè Gabriele Abate, pluri medagliato atleta di corsa in montagna ha fatto tutto il percorso in neanche 10 ore, con niente sulla schiena, noi invece ci siam portati dietro la casa, tanto in 10 ore non ci saremmo mai riusciti quindi tanto vale stare comodi.

Oulx e l’Alta Val Susa sono state meta di tutte le estati e tutti gli inverni degli ultimi quarant’anni, non hanno più segreti per noi ormai. Invece… Camminiamo da dieci minuti ed eccotelo lì, il Lago Orfù . Lago che? Mai sentito. E dire che è pure carino, con tanto di spazio per il campeggio e addirittura le barche!

Il Lago Orfu' visto dal sentiero dei franchi
Il lago Orfù o Lago di Gad visto dal sentiero

Il percorso prosegue ben segnalato, nel verde, tra borgate che possono sembrare abbandonate ma non fatiscenti. Siamo a fine maggio nel pieno delle fioriture di narcisi, anemoni e fiori sconosciuti, come questi.

Fioritura sopra Oulx
Petasites Albus o Farfaraccio Bianco (google non lo sapeva, ma Anna si’!)

Alle baite di Godissard scopro che avere il materassino sullo zaino è una cosa bellissima. Il sole che ti scalda mentre ti godi la tua pennica: c’è chi della montagna ama il brivido, chi la fatica, chi l’emozione, io la pennica.

Narcisi e arnie

Ci fermiamo ai piani poco prima del Frais che sfoggiano una fioritura di narcisi non da poco e montiamo la tendina vista Nible’.

Tenda vista Niblè (fidati!)

Senza troppa attesa dallo zaino escono gli sfogliavelo: i tortellini con il minor tempo di cottura, solo due minuti. E’ vero che andrebbero conservati in frigo, ma per un giorno ce la fanno. E il sale? Non c’è. E l’olio? Non c’è. La fame c’è, il parmigiano pure, il resto non serve.

La frontale neanche la usiamo, andiamo a dormire che c’è ancora luce: 1100 metri e 20 chilometri non devono aspettare le tenebre per mettere sonno.

Il Sentiero dei Franchi continua – Giorno 2 dal Frais all’Alpe Toglie