Certe Notti

E'  bello
dopo una giornata da turiste tuttofare andare a mettere le gambe sotto un
tavolo e mangiare e bere in tranquillità. Tranquillità più o meno, visto che lo
scagozzo è sempre in agguato. Il tempo passa tra una chiacchiera e una bevuta,
quando esci e fai per tornare alla guest house per strada non c'è più gente.
Solo animali: cinghiali, mucche, cani. Un ponte ci separa dalla riva del nostro albergo. Lo
percorriamo chiacchierando, come al solito. Ma al vibrare di un ringhio il
silenzio cala. Due cani piazzati alla fine del
ponte, come il nano con la pentola d'oro alla fine del suo arcobaleno, ma meno simpatici. Magri
come chiodi, ringhiosi come cani. Mica Bell e BunBun. Scappare non si scappa, correre non si corre.
Proseguiamo lente, sognando il teletrasporto. Tutti i vaccini abbiam fatto, ma
l'antirabbica no. Una paura fottuta. Noi proseguiamo, loro pure. Ci incrociamo
a metà, come la principessa di Svezia e il principe di Danimarca
all'inaugurazione del
ponte che collega i due paesi. Ma loro non si cagavano sotto, noi sì. Ci
incrociamo e li passiamo indenni.

In India
gli animali sono trattati come dei, ma gli umani fanno una fatica del diavolo a tirare
avanti! E capisci perché le guest house chiudono alle 23: nessuno va in giro a
piedi di sera, solo i loro adorati e rispettati animali.

Con cotanta esperienza alle spalle, la sera dopo, al primo
cane che ci ringhia davanti, cambiamo strada, ma anche questa volta, non siamo
dei geni. Chi lascia la vecchia per le nuova, più non si ritrova. Geniale
cambiare rotta l'unica sera che "Dai usciamo senza la guida, tanto non ci
serve la cartina". C'è chi ha paura della
gente che si può incontrare per strada di notte. Avrei preferito incontrare
gente, anche criminali: con quelli almeno si può parlare, con gli animali no. O
almeno io non son capace. E gli animali non ti danno indicazioni. Cosa che può
anche essere un vantaggio, confrontato con i ragazzini che ti danno indicazioni
amminchia. Nel vagare scopri scorci bellissimi, che riesci ad apprezzare
nonostante le circostanze. Quanto sono belle le Haveli di notte, quando ti si
parano davanti senza che tu le cerchi. Vaghiamo da almeno un'ora, nel buio e
nel desolato, con l'adorata piletta decathlon. Una moto passa veloce,
parcheggia, due ragazzi scendono e si dirigono dritti in casa. Gli corriamo
incontro e chiedo se ci possono aiutare a ritrovare la strada, anzi, se ci
possono accompagnare. I due parlano tra loro e non mi sembrano molto disposti a
portarci, allora faccio la peggio cazzata "we can pay!". Ma Randa,
come ti fa la testa? Solo perché qui tutti ti chiedono rupie in continuazione
non è che sia la prassi. Possiamo pagare? Ma ti sembra il modo? Manco chiedessi
una prestazione sessuale. E infatti non è piaciuta, uno dei ragazzi mi guarda
secco "Non dirlo mai, noi abbiamo probabilmente più soldi di voi. Vi
aiutiamo perché ci teniamo che arriviate a casa, ma non ci importa nulla dei
vostri soldi". A quel punto gli chiedo anche se hanno una pala, così mi
sotterro. Ci danno le indicazioni e finalmente arriviamo sane e salve. Se
google maps avesse coperto l'India con il dettaglio con cui copre l'Europa
sarei arrivata "a casa" due ore prima, e avrei fatto una figura di
merda in meno.

Randagia, che mai più di notte senza cartina