Maledetti Toscani

Settembre. Un weekend in Toscana. Visita a Cortona, ma niente, Lorenzo non mi ha incontrata e ha perso un'altra occasione per innamorarsi di me. Invece io ho incontrato i Maledetti Toscani e mi sono innamorata di loro. Entro nel locale, e l'odore di pelle mi entra nelle narici e nel cuore, per poi colpire, inevitabilmente, il portafogli. In tutti i sensi. Ne esco con due portafogli in pelle: uno viola e uno arancione. Scegliessi colori sobri che vanno bene con tutto, tipo il beige, il nero, il panna, me ne basterebbe uno, ma io adoro il multicolor, e quindi pago.

Passano sei mesi, il fantastico portafogli viola mostra segni di lacerazione nel reparto monetine: la fodera se ne va per i fatti suoi. E no, lo compro in Cina per due euro e posso buttarlo via dopo sei mesi, ma lo compro in Toscana, lo pago un discreto ciulo, mi deve durare una vita, mi deve venire a noia, non mi si deve spaccare in mano. Due foto per documentare il fattaccio, e scriverò un reclamo. Già, se solo ne avessi trovato il tempo. Quello che trovo è invece il tempo per un altro weekend in Toscana. Maggio. Montepulciano. Dopo la seconda degustazione del Nobile, ecco la prima allucinazione: sono di nuovo lì, i Maledetti.

Entro, decisa a far valere il fatto mio. Il ragazzo dietro il bancone sembra più dispiaciuto di me del fattaccio: ma questi quando assumono fanno il test di recitazione? "Signorina, glielo aggiustiamo sì, se ce lo lascia e ripassa tra un paio di giorni". Eh già, ma io ho solo un paio d'ore. Non c'è problema. Spediscono. Riparano e spediscono. Aggratis, mi premuro di verificare. Aggratis. Trasferisco i miei averi in una bustina di carta, lascio il portafogli, ed esco soddisfatta. Gli amici non perdono l'occasione: "Randa, ti han dato la ricevuta?" Ehm, a questo dettaglio non avevo pensato. Il tizio era simpatico,
ragionevole, mi son fidata. "Sai quanti portafogli recuperano così? Li aggiustano e li rivendono come nuovi… brava, sei un genio!". Sai che scherzano.

Passano le settimane, ed il portafogli non arriva. Forse non scherzavano. Chiami. "Ah, sì lei è quella di Torino… ce l'avevo qui, l'han riparato. Mi son detto magari la signorina passa". E no che non passo, nini. Forse è meglio se spedisci. "Non passa proprio?! Ah, allora glielo spedisco, se poi non le piace mi chiama". Ma perché non dovrebbe piacermi? L'avete fatto tornare come nuovo no? "Han fatto un lavoretto che non mi piace tanto…" Giuda faus, mi chiedo che gli avran fatto di tanto terribile. Ma lo chiedo a me, a lui invece suggerisco "Beh allora mandatemene uno nuovo…". Sento la voce dall'altra parte che riflette un po' ed annuncia "Fo 'osì.. gliene mando uno nuovo, dello stesso 'olore?" Eh, sì, dello stesso 'olore. Soddisfatta di nuovo. Gli amici non cambiano idea: "Randa, o non l'hanno riparato o hanno fatto una schifezza, mettiti l'anima in pace, l'hai perso, perché dovrebbero sbattersi tanto?" Già perché? Forse perché al cliente ci tengono?

Se c'è una cosa che odio è dover dare ragione agli amici: ma anche questa volta non è stato necessario. Da oggi ho un portafogli nuovo di pacca, bello come il precedente!

Bravi Maledetti Toscani , così si fa, che poi il cliente si affeziona e torna, urca se torna!

Randagia, che non sta nella pelle.