Le pastiglie Leone sono in degustazione ?

Chi non le conosce le pastiglie leone? Hanno rallegrato l’infanzia dei golosi di Torino e provincia, e non solo. L’hai notato dalla tangenziale quello stabilimento bello,coloratissimo che spicca di fianco ai francesi Leroy Merlin e Carrefour. Molto più bello di Leroy, molto più buono di Carrefour. Oggi passi da quelle parti e vai a vedere se oltre allo stabilimento c’è anche uno spaccio, quei posti dove paghi poco e mangi molto, non come Cioccolatò in Piazza Vittorio. Infatti lo spaccio c’è, ma sembra elegante a vedersi: spaccio un accio, questo è un negozio proprio! Caremelle, pastiglie e cioccolato elegantemente esposti: orgasmico. Gli occhi iniziano a brillare e non sai da cosa cominciare, quelle che sembrano verdura fuori, ma dentro sono tutte bianche di zucchero, la tua cellulite se le ricorda bene, sono state l’inizio di tutto. I dischi di zucchero di mille colori, che quando la nonna chiedeva “bambine quale volete?” l’altra bambina sceglieva sempre la più grande, e la nonna ti dava quattro di quelle piccole, per dare una lezione all’altra, o forse perché sua nipote eri tu, mica l’altra.

Ben in vista cubi di vetro pieni di caramelle, sui piani ad altezza banco. Pacchettini preconfezionati sui piani sotto. Lo stato di estasi prosegue, l’amico che hai costretto ad accompagnarti con il classico “Tanto è di strada” ha già capito che ti farai ciulare dei gran soldi in questo posto. Grandi, tanti e in fretta. Ti lamenti: “Azz, qui non c’è nulla a scrocco e i prezzi non sono da spaccio. Non buttar la mano in tutto quello che non ha un coperchio, che lo so che ti viene d’istinto..” Lui, fastidiosamente calmo, ti precisa: “Randa, io e le caramelle non andiamo d’accordo, comunque là c’è scritto: La merce sfusa non e’ in vendita, servirsi dei sacchetti preconfezionati. E’ italiano”
“E allora? Vuol dire che non si sbattono a farti un pacchetto come vuoi tu? E se li vuoi misti? Non li puoi fare? Se non sono i pacchettini preconfezionati da loro nisba?”
“Randa, e’ italiano: vuol dire che quele sfuse sono in degustazione.”
“In italiano c’è scritto che quelle sfuse non sono in vendita, ma tu sei napuli e traduci in napoletano che quelle sfuse sono in degustazione!” Adesso glielo chiedo io alla tizia, se posso prenderne almeno una di quelle lì fatte a verdura: “Scusi signorina, posso prenderne una di quelle che proprio proprio mi facevano impazzire da bambina?”
“Ma certo, ne prenda anche venti: sono in degustazione.” Ah ecco, l’avevo capito io.

Randagia, che andate allo spaccio delle Pastiglie Leone: si degusta 🙂