Le donne forti danzano scalze

Li hai apprezzati con entusiasmo quando nei giardini di Oulx hanno messo in scena, con solo un baule ed una coperta, l’emozionante spettacolo “Ho visto la neve”. Li hai seguiti nelle piazze della Valle di Susa sulle mosse di “Barbarià”. E oggi hai pianto con le loro donne forti, che danzano scalze, sul palcoscenico della vita.

A Torino, alla Cavallerizza sì, ma “manica corta”, che non è il dress-code, ma il nome della sala piccola, concessa gratuitamente dal Comune di Torino, agli attori di Artemuda, in collaborazione con Amnesty International. Allora meglio rimboccarsi le maniche e ripetere lo spettacolo due volte la stessa sera, che con una sola sala, si offre il doppio. E mettere in scena uno spettacolo due volte nella stessa sera, facile non è: sbalzi di adrenalina, di concentrazione, stanchezza non sono amici degli attori.

Le storie di cinque donne, ognuna con un nome e cognome. Ognuna con una violenza diversa con cui convivere. Qualcuna consapevole, qualcuna meno. Qualcuna ne esce, qualcuna no.
Il nero, il rosso ed il bianco si scambiano di proporzioni sul palco, e non sono colori scelti a caso.
Entri in sala curioso. Ne esci non solo informato, sensibilizzato, come in tante campagne progresso, ne esci commosso, magonato, arrabbiato. Arrabbiato perchè troppo poco si ricorda che violenza non sono solo le botte di un marito, le cinghiate di un padre. Violenza sono anche i silenzi colpevoli di una madre, le parole di un compagno che continuamente accusano e minacciano. A fine spettacolo, ci sarà una pulce in un orecchio a ricordarti come la tua denuncia potrebbe andare ad un commissario che tenderà, sbagliando, a minimizzarla, un seconda pulce si insinuerà nell’altro orecchio a farti dubitare che le due avemarie suggerite da un uomo in tonaca nera possano non essere la vera soluzione. Un’idea ti sarà chiara nella mente: se ritieni di subire violenza, non ci sono avemarie, non ci sono giustificazioni. Se pensi di subirla, la stai subendo, e allora denunciala, e se non ti ascolta la polizia, se non ti comprende il prete, cerca un centro di aiuto, un centro di ascolto, tu cerca, finché qualcuno ti darà attenzione: hai tutto il diritto di dire basta.

E se i fondi raccolti da questo spettacolo serviranno ad aiutare anche solo una donna, ad alzare la testa, farsi aiutare e dire quel liberatorio “basta”, allora sì, sarà un successo. Per ora, è stato un successo di pubblico.

Le donne forti danzano scalze, di ArTeMuDa con Amnesty International, con il patrocinio del Comune di Torino è andato in scena il 25 Maggio 2013 alla Cavallerizza Reale di Torino. Si ripeterà a Aosta, sabato 12 ottobre 2013 alle ore 21 alla Cittadella dei Giovani.

Randagia, che danzate scalze!

2017: lo spettacolo continua ad andare in scena segui l’associazione Artemuda su Facebook o sul loro sito per conoscere la prossima data.