Il questionario di fine estate
Tutti gli anni va così, a fine estate si cercano le amiche perse di vista per un po’. Succedeva così a 15 anni con tutte le compagne di scuola, a 25 con le amiche scelte, a 30 con le poche rimaste, a 40 con le poche rimaste zitelle.
E le domande son sempre quelle, in rigorosa sequenza:
“Divertita? Dove sei stata? Conosciuto qualcuno di interessante? Quagliato?”
E quando una risponde sì all’ultima domanda, parte la seconda puntata del questionario di fine estate.
A 15 anni, ingenue, si chiedeva “Carino? Ma tu le senti le farfalle nello stomaco?”, senza che poi si sia mai veramente capito cosa significassero queste farfalle.
A 25 anni, sognatrici, si chiedeva “Carino? Ma tu sei innamorata?”. E sulla fiducia si rispondeva sì, anche se qualcuna non ha mai veramente capito cosa significasse.
A 30 anni, con l’orologio biologico che tuona tic tac, la domanda diventava “Carino? Ma tu ci faresti dei figli?”. E se proprio una era cotta, rispondeva anche affermativamente, assolutamente inconsapevole di cosa avrebbe potuto significare.
Con la maturità dei 40 anni, la domanda si trasforma in “Carino? Ma tu ti ci legheresti in cordata?” E se rispondi di sì, sai esattamente cosa significa.
Randagia, che non compila i questionari di fine estate.