fatica all’arbola e relax a premia

Gli orari di servizio della seggiovia da Valdo sono piuttosto complicati, come dimostra il sito, ma il servizio c’è ed è comodo. Siamo in primavera quando saliamo in carrozza, torniamo all’inverno quando scendiamo. Inforcati gli sci, in poco meno di un’ora saliamo al rifugio, dove un’orda di bergamaschi ci regala un caloroso benvenuto.

Da Valdo una  comoda seggiovia consente di salire veloci verso il rifugio Margaroli, in Val formazza. Si tratta della seggiovia di Sagersboden che partendo dai 1274 metri di Valdo sale, se pur lentamente, per 500 metri, avvicinandoci non poco ai 2194 del rifugio.

 

Si nota subito la poltrona trainata dalla motoslitta: morbida è morbida, comoda è comoda. Effettivamente, chiunque anche non allenato può “comodamente” arruvare qui.

La poltrona del Margaroli

Il Rifugio si trova su un dosso tra l’Alpe Vannino e la diga del lago: il panorama e il sole invitano a rimanere fuori a chiacchierare con gli altri avventori. Gli scambi di informazioni sono rapidi e efficienti, come sempre.
– Cosa avete fatto oggi?
– Il Blinnehorn con un tempo splendido, domani non sarà così bello, hai visto il meteo?
E’ qui che, tra i consigli tecnici e non, scopriamo l’esistenza di un paradiso chiamato Premia, le terme di Premia: promettiamo di “premiarci” dopo la gita.

Tutti  abbiamo intenzione di salire all’Arbola domani. Il dislivello non è tanto, il ghiacciaio non è molto tormentato, anzi uno dei meno crepacciati, ma non è comunque una gita da prendere alla leggera.

A cena oltre alla tavolata di bergamaschi, una coppia di amici e un tavolo con  tre persone: lui, lei e la guida alpina. Questa composizione di tavoli conferma una delle teorie dell’universo maschile e maschilista di cui la mia dolce metà è tanto convinta: le donne costano. Il profondo ragionamento si basa sulla proprietà transitiva. Di tutte le tavolate, solo la coppia è accompagnata da una guida alpina, tutti gli altri sono autonomi. La guida alpina costa, la fidanzata vuole sicurezza, la guida da sicurezza. Quindi la fidanzata costa. Una teoria simpatica, forse neanche troppo, ma che lascia molto spazio al dubbio. Potrebbe semplicemente trattarsi di due persone che non essendo abituate a fare gite del genere preferiscono giustamente farsi guidare? Potrebbe, ma se fossimo partiti da questa considerazione, non avremmo avuto l’argomento di discussione di tutta la cena…

L’uomo ha letto la relazione, ha sentito  gli amici che l’hanno già fatta:  la gita sembra essere nelle nostre possibilità, quindi noi andiamo. Per quanto “braccine corte” possiamo essere, se pensassimo anche solo minimamente di non essere in grado non azzarderemmo l’impresa. Ci faremmo accompagnare da una guida, o forse più probabilmente, rinunceremmo alla gita stessa. La soddisfazione che si prova nel raggiungere una cima con le proprie sole capacità fisiche e tecniche  ha quel qualcosa in più che ci affascina e ci guida nelle scelte.

I bergamaschi salgono da un lato, noi da un altro per poi incontrarci quasi in vetta. “Dai che c’è anche la piemontese!” mi urlano. E’ quasi bello sentirsi stranieri nei propri confini.

Punta Arbola, o qualunque piazza con una croce avvolta nella nebbia. Noi si sale per il panorama!

Oltre a torinesi e bergamaschi, ci sono anche le nebbie locali: panorama praticamente nullo, in compenso però discesa da urlo: c’è così tanta neve che si rischia di annegare, hanno messo anche il cartello.

Si può annegare in un mare di neve?

Soddisfatti della nostra giornata, decidiamo di premiarci: la vasca all’aperto delle terme regala una splendida vista su una vicina cascata e sulle montagne più lontane. I lettini nell’idromassaggio lasciano che la palpebra cali e poi la magia: un corridoio di getti d’acqua a 17 gradi, manna dal cielo per le gambe stanche. Ricordatevi ciabatte, costume e cuffia.

Prevedono varie tipologie di ingresso, noi abbiamo scelto solo un’ora per timore che troppo relax prima di mettersi in autostrada non sarebbe stato opportuno, ma col senno di poi anche due ore sarebbero state utili.

Webcam aggiornata in tempo reale dalle terme di Premia (fonte neveazzurra.it)

I dettagli della gita su gulliver.

Randagia, che finalmente ha scritto anche il secondo giorno (clicca qui per il primo)