In tempo di crisi, il vento e’ gratis.

Tutti a menarmela con quant'e' figo andare a vela, per un motivo o per l'altro. Vada, proviamo. Dove vado? Dai Como: ho amici la'. Cosi' ci si vede. Si', ma che sbattimento. Viverone? E' piu' vicino. Un'oretta…
Ne parlo con la socia, gia' poco convinta, che mi fa: "Avigliana e' troppo vicino?". Ah gia'. Mi ricorda la scena del divano: mesi a cercare un divano da 125 cm (che non si trovano!!!) che si incastrasse bene bene nel lato corto, poi inviti a cena un amico e ti fa "Ciccia, se lo metti contro l'altra parete te ne sta uno da 270!". Ovvio che ora ho un divano da 270.
Quindi e' fatta. Avigliana sia. Un lago famoso per tutto tranne che per il vento. Ma chissene. SMS alla socia "Ci ho iscritte al corso di vela". Tenendo sempre nel retrocranio che io in acqua non sono propriamente la Pellegrini. Ma chissene.
Prima lezione. Teoria. Cosi' non rimpiango che quest'anno non ho fatto il corso di lingua. Infatti e' proprio come un corso di lingua: per fortuna nessuna nuova regola di grammatica, solo vocabolario. Ce la posso fare, sono portata per le lingue. E' un po' come giocare a tabu'. Ci sono parole che non puoi dire, come "corda". Mi sale in mente l'episodio in cui la socia s'inciampa sulla spiaggia di sera e urla "Attenti alla corda ragazzi!". E uno "Non si dice corda, si dice cima!!! Non vedi che e' legata ad una barca ?". "Gia', vero. E, scusa,  e' una cima anche quella con cui sto pensando di impiccarti, razza di badola?" Comunque, non e' poi cosi' difficile. Inoltre, con gran stupore. risolvono uno dei miei piu' gravi problemi: la destra e la sinistra. E non sto parlando di politica.  Si parla di sopravento e sottovento. Non esistono destra e sinistra assolute. Tutto e' relativo. Relativo al vento. Sono talmente mal messa con destra e sinistra che col vento non puo' certo andarmi peggio. Ho pensato. Sbagliando: non c'e' limite al peggio.

Siamo una quindicina a buttarci in questa nuova avventura. Qualcuno solo per divertimento, qualcuno per lavoro, chi per portare in giro la famiglia, chi per preparsi ad una pensione da nomade velista. Qualcuno sta anche facendo il corso di patente nautica. E quelli si riconoscono. Da cosa? Dal libretto che tengono in mano rileggendolo in ogni momento libero. Studiando a manetta per l'esame. Ti sembra assurdo, poi scopri il prezzo dell'esame e capisci. Julian e' uno di questi con libretto. Non spiccica una parola, lui e il suo libretto. Siamo tutti li' seduti a mangiare e sparar cazzate, cosa che mi viene alquanto naturale. E anche alla socia. Tutti dicono la loro, Julian sempre zitto, finche' non gli esce un "Ma voi due vi ho viste ieri a Zelig, vero?!! Non so come siate in singolo, ma in coppia siete veramente comiche!". Che si fa? Lo si prende come complimento o lo si prende a calci sui denti? Vada per la prima.  Certo, quello poteva continuare a stare zitto. Zitto stava meglio. In fondo siamo ben assortite, Gianna e Pinotta (non a caso non diciamo Thelma e Luise), e coppia che vince non si cambia, ma sta constatazione ci segna: "comiche". Ora, vada che se dici simpatica ad una donna quella lo vede come "Una racchia la cui conversazione e' sopportabile", ma "comica" come lo vedi? Facciamo che non lo vedi. Lasuma perdi.
Dunque via con la pratica. Con la socia barche separate: istruttori diversi, equipaggi diversi. Un po' tutto nella vita e' come in borsa: diversificare gli investimenti per garantire guadagno (o minimizzare le perdite). Si parte. Orza, poggia, vira, stramba. Facile. Come no. Finche' non ti fai prendere dall'agitazione, quando ti urlano "Orza, orza… No! stai poggiando!" e non capisci piu' niente, giri su te stessa come una trottola piu' che una barca, ma chissene. Tanto nessuno si incazza, sei li' per imparare. E lo stai facendo, certo, con i tuoi tempi…. E poi bello, quando sei al timone e devi girare devi chiedere "pronti a virare?" e aspettare il si' di tutti. Qui si aprono diverse figure di timoniere. C'e' il timoniere despota, che pensa "il capo sono io, col cazzo che ti chiedo se posso girare o no, io giro, tu ti adatti!". Bello stronzo. Io mi adatto anche, ma se avvisi magari sto pronta, ti aggiusto il galin li' davanti, non mi spacco il culo per la tua smania di potere! Poi c'e' il timoniere accademico, che ha studiato tutti i termini, tutte le regole della virata, le sfumature della strambata, e che se ti scordi di spostarti ti dice "se guardi le dispense, al terzo paragrafo sotto la virata, parla del bilanciamento dei pesi…" Ciccio, e' una vita che cerco di bilanciare i pesi tra tette e culo, e ancora non ce l'ho fatta come puoi vedere, quindi non sperare che mi basti leggere una dispensa per arrivarci… Ma per fortuna per la maggior parte siamo tranquilli, li' solo per divertirci. Fai due ore in barca e una al bar: chi porta torte con passiti vari, chi porta racconti di crociere, chi riviste.  Su una di queste leggo "Il vento e' gratis": non ci avevo mica fatto caso. Mica rischio che questo sport faccia per me?

Randagia, che deve ricordarsi di imparare a nuotare..