Pian dell’orso e Colle Bione

Ci aspettavamo che fosse tranquillo anche il quarto e ultimo giorno, tutto in discesa, ma sbagliavamo. Partiamo dall’Alpe Fumavecchia (leggi qui la tappa precedente) e siamo subito al Pian dell’Orso, il punto più alto della giornata. Una chiesetta, un ricovero e una bella tettoia che non sarebbe stata male in caso di pioggia.

Pian dell’orso

Il sentiero prosegue su una panoramica cresta, lievemente in discesa: qui le ginocchia prendono la triste decisione di non piegarsi più. Ci concediamo una pausa e puntiamo a uno sperone di roccia panoramico, talmente bello che invita alla pennica. Ci sdraiamo per goderci il meritato riposo, ma forse tanto meritato non è perché due uomini, carichi di materiale da arrampicata, ci invitano a spostarci per lasciarli lavorare. Stanno facendo manutenzione alla falesia che qualcuno ha dolosamente danneggiato nei giorni scorsi. Due chiacchiere sull’arrampicata e sulle zecche in Val Sangone. Mentre sul primo argomento potevamo solo ascoltare, sul secondo abbiamo dato validi contributi alla discussione, inclusa una abbondante dose di spray antizecche che a detta loro “ha salvato due vite”.

In tutto il trekking non credo ci sia stato neanche un giorno senza zecche. Ammettiamo di usare i pantaloni corti anche se non dovremmo, camminiamo nell’erba alta, ma non c’è scampo: bisogna controllare con attenzione tutte le sere.

La tuma di Mura

Nello zaino rimangono poche scorte: una busta liofilizzata e qualche cracker, questo è il misero menù dell’ultimo pranzo. Arrivati alla borgata di Mura mentre prendo acqua alla fontana qualcuno dal balcone mi saluta “Buongiorno, vuole della tuma?”. Sta parlando a me, a quella che siamo a giugno e ancora aspetta le robiole di Roccaverano ordinate a marzo rispondendo all’appello dei margari che non riuscivano a venderle in pandemia, a me, quella che la fontina degli alpini di maggio chissà quando arriva… Certo che la voglio una toma vera di quelle che non si ordinano su internet! Tome di ogni stagionatura sul banco, salami appesi al soffitto, un coltello, una bilancia e un grilet con la ricotta fresca: cosa vuoi di più dalla vita?

Due fette di toma e un salame freschissimo diventano un ottimo pranzo, con buona pace di fornelletto e buste liofilizzate. Nessuna foto, non c’è stato tempo, tutto consumato a chilometri zero e a minuti zero.

Il giro delle borgate

Belli satolli continuiamo la nostra traversate delle borgate, passando da Bennale e Basinatto. Un simpatico signore, dai trascorsi apparentemente sportivi, si interessa a noi e mentre gli raccontiamo che siam partiti da Oulx ci interrompe chiedendo “A che ora?“. Come a che ora? Quattro giorni fa! “Ma Gabriele Abate l’ha fatto in 10 ore“. Grazie, ma Gabriele Abate è un campione di corsa in montagna, noi no. Gabriele oltre ad aver percorso il tutto in 10 ore invece che 4 giorni, ha anche allestito un sito web con tutte le informazioni sul sentiero: www.sentierodeifranchi.it .

L’arrivo alla Sacra di San Michele

Dopo giorni di solitudine e natura, interrotta solo dal breve caos dell’Amprimo, non sappiamo come comportarci nella bolgia che troviamo al piazzale della Sacra di San Michele: decidiamo di scappare. Le facciamo la foto di rito, lungo l’avvicinamento, ma non la degniamo di attenzione, scendiamo subito. Mi spiace cara Sacra, ti conosco, torno a trovarti una sera magari in settimana: nei giorni di festa hai già l’attenzione di tutta questa gente, non ti servo anche io…

Quasi arrivati: grazie a Mike52 per la foto e per l’idea (gulliver.it)

L’arrivo a Sant’Ambrogio

Tutte le mie attenzioni, soprattutto quelle dei miei piedi, vanno alla fontana di Sant’Ambrogio, dove tutto questo ha la sua degna fine.

Il lettore attento, quello che non ha saltato i paragrafi, ricorderà che avevamo lasciato l’auto ad Avigliana: quindi in qualche modo fino ad Avigliana dobbiamo arrivare! Non è l’anno adatto per l’autostop e non abbiamo voglia di macinare ancora chilometri: alziamo il telefono e chiediamo l’aiuto da casa, un passaggio in cambio di mezzo salamino fresco.

Randagia, che se vuoi sapere del trekking dall’inizio devi cliccare qui .