La canavesana d’epoca e la strada delle 22 carrozze
Il post di un amico parla di una strada con 22 tornanti per salire al Castello di Masino: ogni tornante è numerato, come una Via Crucis. Ottimo per te, che vivi ogni salita come una Via Crucis! Qualche ricerca in rete ed ecco che compare il percorso de La Canavesana d’Epoca.
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La statale dei papaveri
L’impostazione del navigatore dice “evita pedaggi”, quindi anche se l’autostrada ha un’uscita praticamente ad Albiano d’Ivrea, tu scegli di uscire a Chivasso e di fare la Strada Statale 26 della Valle d’Aosta. E sei ben contenta, una bella stradona dritta costeggiata da papaveri in fiore sui lati e le montagne di fronte: niente male come paesaggio.
Come tradizione famigliare insegna, parcheggi al cimitero di Albiano: ogni paese ha un cimitero, ogni cimitero ha un parcheggio. Il cimitero era il punto di partenza abituale quando non esistevano i navigatori e non vedi tutta questa necessità di cambiare.
La strada delle 22 carrozze
Sono dieci i chilometri di avvicinamento prima che inizi la strada delle 22 carrozze che porta al Castello di Masino. Hai passato ognuno di questi chilometri a pensare “Prima del quinto tornante non mi devo fermare… almeno al decimo devi arrivare…”.
I dieci chilometri passano in un attimo, su strade sterrate in mezzo ai campi. Lasci l’asfalto per una sterrata a destra, nel bosco. Terreno liscissimo, bene. C’è un altro ciclista davanti a te e il pensiero cambia: “Non ti puoi fermare se non si ferma lui”. E lui non si ferma, va avanti piano ma va, i tornanti sono dolci (potevi arrivarci: in quasi 4 km non si fanno neanche 200 metri di dislivello!), il bosco ti tiene al fresco: quasi un piacere salire!
Non hai nessuna foto della salita, certe volte è meglio non fermarsi a pensare. Scatti una foto solo quando esci allo scoperto, ad altezza Castello.
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Un giro al Parco del Castello potrebbe starci, ma per i tuoi gusti c’è troppa gente. Il percorso continua su asfalto in mezzo alle campagne e alle vigne, per poi ricordarti, a sorpresa che c’è un lago da queste parti! Per chi ha voglia di deviazioni ci sono le palafitte e la torre per il bird watching, ma tu meglio che cerchi di completare il giro
Tutto il percorso è un panoramico mezzacosta che ti invita a salire al castello di Roppolo.
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E da qui è tutta discesa, o quasi! Ammiri il pergolato che porta a Cella di San Michele: una chiesa? Una cantina! Te lo lasci per la prossima volta, magari in compagnia.
Randagia, che un Erbaluce a fine gita ci sarebbe stato bene!
PS: La descrizione seria della gita è su gulliver: La canavesana d’epoca da Albiano d’Ivrea .