I monologhi di Sanremo qualche volta mi strappano una lacrima, qualche volta uno sbadiglio. Oggi un’imprecazione.
“Incinta. Quando qualcuno ti dice che è incinta e tu non lo sei mai stata, non sai mai che faccia fare.”
Davvero? La mia si adegua automaticamente all’occorrenza.
Se il soggetto ha meno di 35 anni, un lavoro, un compagno fisso che non è stato recentemente sorpreso a slinguazzarsi con una ragazzina, a farsi di crack o a trascinarsi ubriaco da un bar all’altro, l’abbraccio congratulandomi e le chiedo : “A che mese sei?”.
Se il soggetto ha più di 35 anni, sul mio viso si compone automaticamente l’espressione “Ti rendi conto che tuo figlio non vedrà mai il tuo colore naturale di capelli?”. E perdo un’amica.
Se il soggetto ha un’età ancora accettabile, ma servirebbe tirare un dado per indovinare chi sia il padre, non posso che chiederle: “E lo tieni?”. Lei ovviamente lo tiene, perchè è suo. Dice proprio così: “suo”. Poi si lamenterà che non ha più il tempo di andare in palestra, dall’estetista, a darla in giro, ma il bambino è suo e tanti auguri a loro.
“Io da qualche parte penso di essere una donna di merda perché non so cucinare, perché non mi sono sposata e perché non ho avuto figli. Razionalmente so che va bene così, ma da qualche parte, dentro di me, c’è questa voce, esiste, e io, alla fine, penso che abbia ragione lei, che io sia sbagliata.”
Davvero? In cucina me la cavo, non mi sono sposata, non ho avuto figli. E sto bene.
Qualcuna nasce donna e fa figli, qualcuna no. Qualcuna nasce sportiva e vince medaglie, altre no. Qualcuna nasce intelligente e fa carriera, qualcuna no. Non ho fatto carriera, non ho vinto medaglie, non ho fatto figli. E sto bene. E tante come me. Abbiamo un lavoro, una vita, degli interessi. Dei dubbi, tanti. Mi chiedo come sia possibile che sullo stesso palco esca prima una con “SENTITI LIBERA” dipinto sulla schiena, e poi un’altra con “SENTITI SBAGLIATA” inciso nel cuore. Mi chiedo perchè dopo fior fior di scienziati che invitano le donne a studiare, a dare la loro impronta alla società, arriva una comica con l’anacronistica asserzione che se non fai un figlio non vali niente. E il dubbio che non basti “fare” un figlio per essere una buona madre lo facciamo ricordare da qualcuna? Chiediamo un monologo alla Franzoni?
Fabiola Giannotti dirige il CERN e non ha figli: si sentirà sbagliata?
Ursula von der Leyen ha sette figli ed è presidente della Comunità Europea: quando non le hanno trovato la cadrega, si sarà sentita sbagliata?
Ognuna può sentirsi come vuole, ognuno può sentirsi come vuole.
Ognuno può dire quello che vuole e l’ho detto anche io, senza un palco.
Randagia, che mai avrebbe pensato di preferire il monologo della Ferragni…