LA RACCOLTA DIFFERENZIATA FACILE
C’e’ stato un momento in cui ho avuto la prova che anche senza una laurea in chimica o scienze dei materiali con specializzazione in separazione dei beni, un cittadino puo’ differenziare correttamente i rifiuti. Era agosto (2023) ed ero nella patria di Napoleone. Non parlo francese, quindi per fare la differenziata devo guardare colore e disegni perche’ le scritte non mi dicono niente. I bidoni sono di tre colori: verde, grigio o marrone, giallo.
I verdi sono per il verre, il vetro, e funzionano come da noi. Il vetro e’ single, anche da Trieste in su: “Togli il tappo, con il vetro non ci va…”
Quelli a volte grigi a volte marroni sono per l’indifferenziato, c’e’ disegnato il sacco nero.
Verdi, neri e gialli, e basta? Basta. I gialli sono emballage, tradotto “confezione”. E confezione significa plastica, metallo, cartone. Significa bottiglia di plastica, lattina di metallo, cartone del latte con il maledetto tappo di plastica: tutto nello stesso bidone, senza pensieri.
Il giallo e’ il sogno di ogni massaia con senso ecologico. Giallo, giallo speranza. Avro’ tradotto bene i disegni? Me lo faccio confermare in inglese, una signora locale che sta facendo la coda al bidone. La coda? Si’ , si vede che il tempo che risparmiano a non separare i rifiuti, lo dedicano a fare l’ordinata coda per deporre nel bidone, senza abbandonare per terra.
Randagia, con un debole per il giallo d’oltralpe